Canale Scavizzolo, discesa in canoa - kayak
( Parco del Ticino - regione Lombardia ) -- Giugno
2009
Non consiglio la discesa in canoa del canale Scavizzolo! Oltre il
consueto numero spropositato di zanzare e tafani agguerritissimi, abbiamo
trovato decine e decine di tronchi d'albero di traverso nel canale. Trasbordi a
non finire, passaggi difficoltosi tra rami, alberi da superare di slancio per
non dover scendere dal kayak, ecc.
L'ambiente è proprio una giungla,
decisamente interessante dal punto di vista naturalistico-paesaggistico ma il
percorso fluviale non è neanche lontanamente paragonabile a quello che trovammo nella
precedente
discesa effettuata nel mese di Maggio 1996. Quella volta trasbordammo, se ben
ricordo, solo una decina di
volte.
Non abbiamo visto nutrie.
Lo Scavizzolo si trova nel Parco del Ticino (regione Lombardia) nella zona tra
Vigevano e il ponte di Bereguardo.
fiume Sesia ( discesa fluviale dallo
sbarramento di Quarona al ponte del Campo di Motocross / Bowling) --
Aprile 2009
Imbarco spiaggetta riva sinistra a valle dello sbarramento di
Quarona, sbarco riva destra vicino al campo di motocross ( sotto il ponte
stradale ).
Non consiglio la navigazione in canoa del tratto sopra indicato in
quanto ho visto vari scarichi fognari immettere direttamente il loro contenuto
nel fiume Sesia presso il comune di Borgosesia. Sottolineo anche la presenza, da
Borgosesia in poi, di tre sbarramenti artificiali formati da grossi massi e
terra. Tutti sono trasbordabili sulla destra ma l'ultimo richiede particolare
attenzione nel fermarsi almeno 250 metri prima onde evitare di doverlo
affrontare con il kayak. Quest'ultimo sbarramento presenta un passaggio
altamente pericoloso. Non potendo fare diversamente, in quanto non ci siamo
fermati prima a dx, il terzo sbarramento lo abbiamo fatto tutto sulla sinistra
dopo esserci fermati su un isolotto di sassi in mezzo al fiume. Ci e' andata
bene, ma non e' il caso di ritornare su questo tratto del Sesia... Peccato
perche' ci sono alcune belle rapide nel percorso in questione ed una bella zona
di rocce rosse dopo il primo sbarramento a Borgosesia. Aggiornamento (Giugno
2011): nel corso di un sopralluogo a piedi, ho notato che alcuni
sbarramenti a valle di Borgosesia sono cambiati completamente rispetto alla
discesa effettuata nel mese di Aprile 2009. Pertanto siate molto prudenti se
intendete navigare questo tratto.
Torrente
Stura del Turchino, descrizione
percorso fluviale a cura di Andrea Garbarino mappa del
torrente Stura del Turchino
torrente Stura del Turchino (provincia
di Genova, regione Liguria -- provincia di Alessandria, regione Piemonte)
Il tratto navigabile va da Rossiglione
ad Ovada lungo circa 10 km, eventualmente si può dividere la discesa
a metà sbarcando od imbarcandosi in località Gnocchetto.
Prima e dopo il torrente non è molto interessante presentando tratti
di II grado al massimo. A Rossiglione arrivando da Ovada si deve
entrare in paese scendendo a sx appena vedete il paese, 30 m e sulla dx
trovate una chiesa con una piazzetta. Posteggiate li. Per l'imbarco dovete
prendere una stradina sul lato opposto della chiesa e troverete un vecchio
ponte. Passate sotto al ponte e l'imbarco è lì. Se avete
difficoltà chiedete del vecchio ponte di Napoleone. Se arrivate
da Genova ed uscite dall'autostrada a Masone dovete passare tutto il
paese di Rossiglione dirigendovi verso Ovada e svoltare a destra ritornando
nella strada che ho già descritto. Lo sbarco o imbarco intermedio
è in località Gnocchetto (circa). Circa 6 km dopo Ovada (e
dopo 3 passaggi a livello) troverete sulla dx un locale con un ampio parcheggio,
sul lato opposto (verso il torrente) c'è una strada sterrata che
porta ad un guado. L'imbarco o sbarco è li. Se arrivate da Rossiglione
dovete oltrepassare la località Gnocchetto e dopo circa un km
troverete il suddetto locale e svoltate a destra.
Ad Ovada uscendo dal casello svoltate
a dx, passate il ponte sullo Stura e svoltate ancora a dx verso Ovada.
50 m sulla dx c'è una piazzola di sosta. Lo sbarco è li,
in corrispondenza di uno sbarramento di 2 m. Tutto il tratto è facilmente
ispezionabile e presenta dei trasbordi tutti facili e ben visibili. Soltanto
con acqua molto alta il tratto iniziale diventa abbastanza impegnativo
(IV continuo potente). Il tratto da Rossiglione ad Ovada è
di III grado con un passaggio di IV con
molta acqua.
Dopo la partenza ci
sono alcune rapide brevi e divertenti. Dopo 1 km il torrente fa una curva
ampia verso sx e c'è una diga di 6 m da trasbordare a sx con
un ampio lago per cui non presenta problemi. 500 m dopo inizia una serie
di rapide continue e manovriere con un imbuto finale (IV) sul lato
sx. poi si continua con altre rapide piuttosto facili fino ad una curva
verso sx (si vede il viadotto dell'autostrada) da lì fino al punto di
imbarco/sbarco intermedio non vi sono rapide di rilievo. Soltanto 100 m
dopo un ponte in ferro c'è un piccolo sbarramento in pietre che
può dare problemi con molta acqua.
L'imbarco/sbarco intermedio avviene
ad un guado da trasbordare. Il tratto da Gnocchetto ad Ovada è al
massimo di III grado e non presenta punti di rilievo. Spero di essere
stato chiaro.
Il livello d'acqua normalmente è
insufficiente per una discesa. Soltanto dopo abbondanti piogge il torrente
diventa praticabile o durante il disgelo.Per questo torrente (come per
l'Orba e il Gorzente) bisogna cogliere l'attimo anche perché le
piene spesso durano solo uno o due giorni.
Se siete interessati vi conviene
scrivermi una e-mail per avere la situazione aggiornata.
Buone discese.
Andrea Garbarino
-
andrea.garbarino [at] libero.it (n.d.r.: questa
descrizione di Andrea G. è datata Gennaio 2001. Con il tempo il percorso
fluviale
può subire sostanziali modifiche! Ricordatevelo....)
elenco
fiumi italiani
--
l'energia idroelettrica ( deflussi minimi vitali )
--
l'energia idroelettrica ( l'impatto ambientale )
Scempio
del fiume Anza! a cura di Marco S.
-- 16 Settembre 2000
(Valle
Anzasca, regione Piemonte - strada statale n. 549 per Macugnaga) L'Anza
nasce dai ghiacciai del massiccio del Monte Rosa ed è affluente di destra del fiume Toce in Val d'Ossola. Il 16 settembre
2000 ho disceso in kayak il mitico fiume Anza insieme ai miei amici.
A San Carlo
i lavori per una diga (e non un modesto sbarramento!) proseguono a poche
decine di metri dalla Centrale Elettrica già esistente. L'alveo
del fiume è stato ormai rovinato in modo orrendo dalle ruspe!! C'e' da
vergognarsi! Quello
che sino a due anni fa era uno splendido tratto fluviale con bellissimi
massi modellati
e levigati nel corso degli anni dall'acqua dei ghiacciai del Monte Rosa è
stato annientato! Le sponde hanno subito medesima sorte.
L'Anza
è irriconoscibile: qui non è più un fiume! A San Carlo
nel letto e sulle rive dell'Anza si trovano molti blocchi abbandonati di cemento
armato con tondini metallici sporgenti.
Il
tratto fluviale dell'Anza che potete vedere in questa mia foto del 1997 è stato
rovinato !
Anche il
torrente DIVERIA,
affluente di destra del fiume Toce, sta per essere definitivamente
massacrato dalle opere dell'uomo (Val Divedro, regione Piemonte)!
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Fiume Anza (Valle Anzasca, strada
statale n.549, provincia Verbano-Cusio-Ossola) Ottobre 2001 Purtroppo i lavori per l'imponente
sbarramento sul fiume Anza presso San Carlo sono giunti ormai al
termine. L'acqua, che una volta era rilasciata dalla centrale elettrica
di San Carlo, ora
verrà ripresa dopo neanche
40 metri e fatta sparire in un tunnel sulla destra idrografica dell'Anza.
L'Anza, già massacrato e prosciugato dalla diga di Ceppo Morelli
e dalla diga-sbarramento di Molini, tra non molto non esisterà più
persino nel tratto da San Carlo a Molini. Lo scempio
perpetrato nei confronti dell'Anza è di proporzioni colossali!
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Fiume Anza - Valle Anzasca - regione Piemonte
- Italy
Giugno 2002
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Foto #1: l'enorme e nuovissimo sbarramento sul fiume Anza a San Carlo-Vanzone (provincia Verbano-Cusio-Ossola, reg. Piemonte).
Nel momento in cui è stata scattata la foto, le porte erano alzate.Il fiume Anza nasce, come il Sesia, dai ghiacciai del Monte Rosa
ed è già interrotto dalla diga di Ceppo Morelli e dallo sbarramento di Molini ....ci mancava solo quest'ultimo sbarramento con tanto di argini
cementificati e acqua deviata in una galleria realizzata a monte dello sbarramento sulla destra idrografica dell' (ex)-fiume!
Foto #2: questo bellissimo percorso fluviale è stato rovinato nel corso dei lavori......ed ora, a causa del nuovo gigantesco sbarramento, rimarrà senz'acqua?!!
( la foto risale all'Aprile 1997: lo sbarramento non esisteva; il canoista ritratto
scendeva l'Anza insieme ad un gruppo di soci dell'Associazione Kayak Como ).
Foto #3: la spiaggia di sassoni sulla sinistra è il luogo di sbarco consigliato del
tratto iniziale delle Gole, con imbarco a valle dello sbarramento di Molini.
Un chilometro più avanti inizia l'incredibile
e misterioso
tratto impraticabile delle maestose Gole del fiume Anza. (quando ho scattato la foto, la portata d'acqua era molto scarsa)
Foto #4: ecco l'inizio del lungo tratto impraticabile delle Gole dell'Anza. A tutt'oggi risulta effettuato un solo tentativo ( anno 1978 ) con estenuanti
e pericolosissimi trasbordi tra massi ciclopici e sponde verticali...
(quando ho scattato
la foto, la portata d'acqua era molto scarsa)
Tutte le foto dell'Anza sono diapositive realizzate da
chi gestisce questo sito.
Clicca sulle foto per vedere l'immagine ingrandita
Diveria e Anza: ma l'acqua dov'è?
5 Luglio 2002
Tutto come previsto. I fiumi Diveria (Val Divedro) e Anza (Valle Anzasca) hanno pochissima acqua a causa dei prelievi effettuati da dighe e sbarramenti!! Parlando con alcuni anziani che vivono in Valle Anzasca ho saputo che anche l'acqua di varie sorgenti del lato destro dell'Anza viene "fatta sparire" ed incanalata.
In questi giorni oltretutto a Macugnaga sono giustamente
preoccupati per il cosiddetto "lago effimero"che
si è formato a 2.200 metri di quota e che contiene alcuni milioni (!) di
metri cubi d'acqua.
Se il "lago effimero" riversasse tutta quell'acqua verso valle.....
Ma perchè nessuno prima si è mai preoccupato dell'ennesima "offesa" (leggi: un altro enorme sbarramento) fatta al fiume Anza ed alla Valle Anzasca?
Non bastavano gli sbarramenti-diga di Molini e Ceppo Morelli?
Serviva anche quello di Vanzone-SanCarlo per prosciugare ed annientare definitivamente l'(ex)-fiume Anza? E se la natura prima o poi si ribellasse?
================================================================ In difesa del
fiume Sarca (Maggio,
Giugno e Luglio 2000)
Inviate email in difesa del fiume
SARCA (regione Trentino)
In data 9
maggio 2000 ho ricevuto questa email dal Gruppo Titanic di Riva del Garda. Un grazie
di cuore dagli amici dei fiumi trentini per la pronta risposta per il fiume Sarca, la
solidarietà dimostrata da voi e molte altre associazioni fluviali
di sport e ambientaliste
ci spingono ancor di più a rilanciare l'iniziativa . "Salvate
il fiume Sarca via
internet", se vi è possibile fate girare la voce perchè
non venga ignorata da parte della
Provincia
Autonoma di Trento la scadenza del 27 giugno 2000 che vuole
che venga
rilasciata a valle delle prese d'acqua di alcuni corsi d'acqua della regione
una portata
minima di sopravvivenza,
nutriamo a ragione fortissimi dubbi che
sarà rispettata
.....scrivete il seguente testo: " ridate l'acqua al fiume Sarca!".......
In data 26
giugno 2000 ho ricevuto quest'altra email: Ecco, l'acqua
annunciata dei rilasci minimi vitali è arrivata puntuale e pochissima
nei fiumi della regione Trentino,
nonostante i mass media locali si siano sprecati con articoli trionfanti
per accogliere
la rinascita dei fiumi si sapeva con largo anticipo di che si trattasse.
Nonostante
tutto ciò adesso la gente si chiederà quali siano le reali
portate d'acqua dei fiumi, il Sarca da
0,6 metri cubi al secondo è arrivato a circa 1,7 metri cubi e solo
nella sua parte terminale,
peccato che il letto del fiume sia talmente grande da diperdere quel poco
di più che riceve.
La beffa è quindi servita, ma domenica 2 luglio ci piazzeremo
al ponte di Arco (provincia
di Trento) con le foto del Sarca del 1960, quando vedeva scorrere nel suo
letto anche 40,
50 metri cubi al secondo, le sue trote non erano certamente grandi come
le .... che ci hanno raccontato
ma certamente abbastanza per far pensare. Ok, questo è anche un
risultato storico, ma
deve essere visto solo come un primo passo non un regalo sofferto della
banda (....) per rilanciare
la sua immagine altrimenti la loro carità la rispediamo al mittente!!
Evidentemente
gli appelli sono serviti a qualcosa ma ora non vorremmo siano fraintesi,
quindi amici se volete
aiutarci ancora per la causa del fiume Sarca vi chiediamo gentilmente di
inviare il seguente
messaggio: < Il Sarca non vuole la carità. Vuole
vivere! > (n.d.r.: prendete
nota dei quattro indirizzi email qui sotto riportati e inviate email)
ass.urbanistica@provincia.tn.it
-- segr.pres@provincia.tn.it -- altoadi@tin.it
-- ass.ambiente@provincia.tn.it ================================================================ Due litri d'acqua
al fiume del Garda - Il 22 giugno 2000 "per salvare il Sarca"
- Nicoletta
Novello, Arco (Trento) Prima
con la mascherina antigas a bordo di canoe, poi con un messaggio
lanciato in rete "Ridate l'acqua al Sarca", rimbalzato come un tam tam
per chiedere solidarietà e sostegno alla lotta
per
la ripresa del più grande immissario del lago di Garda.
L'ultimo
atto di protesta degli ambiental-canoisti trentini contro lo sfruttamento
dell'Enel ai danni delle acque del Sarca ha visto arrivare in provincia
centinaia di e-mail solidali (l'indirizzo è segr.press@provincia.tn.it)
da associazioni e comitati (quello per il Chiusella, il Sesia, il Seveso)
mobilitati contro lo scempio di fiumi in via di estinzione.
Nasce
dal massiccio dell'Adamello Brenta, ma dopo pochi chilometri il Sarca
va già in secca. Dagli anni '60 lo sfruttamento idroelettrico ha
estorto ai suoi 77 chilometri (con un bacino che si estende
su una superficie di 1.017 km) tanta energia da poterla esportare,
con una centrale, quella di Santa Massenza, tra le più grandi
d'Europa. Dai 25 metri cubi al secondo di portata degli anni Cinquanta,
il Sarca oggi è ridotto allo 0,7 (diventano 3 metri cubi solo il
mercoledì dalle 9,30 alle 11). Le foto dei pescatori con trote
da guinness dei primati stanno solo nell'album dei ricordi,
mentre
un club di canoa si è visto chiedere 70 milioni dall'Enel per avere
acqua a sufficienza per una gara. "Meno del 10 per cento dei corsi d'acqua
alpini sono in condizioni naturali, e il Sarca non fa eccezione",
ci spiega Fulvio Forrer, urbanista e promotore del comitato permanente
di difesa delle acque. "Oltre alla mancanza d'acqua, a degradare
il fiume c'è lo scarico dell'industria turistica e le opere di regimazione
idraulica che hanno inaridito il fiume, spezzandone il corso naturale".
Per la rinascita del Sarca, però, oggi forse un'occasione c'è.
L'attenzione
di ambientalisti, assessori comunali e provinciali è puntata
al 22 giugno, data in cui per la prima volta nel Trentino sarà
rilasciato da ognuna delle 14 prese sul Sarca, il minimo
deflusso
vitale, così come sancito dal decreto 152 dell'ex ministro Ronchi,
quantificato in 2 litri al secondo per chilometri quadrato di bacino sotteso.
"E'
un embrione rivoluzionario, a cui siamo arrivati dopo anni di proteste,
lotte e petizioni", commenta Forrer, che è anche nel direttivo della
Commissione internazionale per la difesa delle Alpi, "ma se il criterio
è buono la quantità è una presa in giro: il quantum
va determinato su ogni singolo segmento di fiume". Di "passo in avanti"
parla l'assessora provinciale verde all'Ambiente Isa
Berasi, il cui dipartimento ha dichiarato il 2000 l'anno dell'acqua. "Finora
bisognava fare ingiunzione all'Enel per avere un rilascio, adesso non più,
e per i prossimi due anni non daremo più
concessioni per dedicarci allo studio e al controllo delle risorse idriche
sul territorio". Definisce il rilascio sperimentale "una conquista
storica" il vicepresidente della giunta provinciale, il
diessino
Roberto Pinter, a capo anche di quel comitato per l'indirizzo del
piano di utilizzazione delle acque che, in accordo col governo, andrà
a definire in futuro la quantità di deflusso minimo
vitale. Superiore, ovviamente, ai 2 litri al secondo. Se attenzione c'è
e risorse anche (la giunta provinciale ha appena varato un piano
da 130 miliardi per la depurazione di acque che da sole
non si depurano più), rimangono dubbi e interrogativi. "Il 22 giugno
rinasce il Sarca? No, si gira nella tomba. Per farlo resuscitare serve
ben altro: lo sanno anche i pesci. L'acqua è vita",
denuncia il volantino distribuito in scuole e università dagli ambientalisti.
Attendono al varco la scadenza di giovedì prossimo, già
pronti a protestare e munire di rotelle, se l'acqua non
bastasse, le loro canoe. ================================================================
Fiume Trebbia (provincia di Piacenza, regione Emilia Romagna) Il Comitato
di Coordinamento Difesa Valtrebbia ha indetto un'assemblea pubblica presso
il Salone Parrocchiale di Rivergaro (provincia di Piacenza) il giorno 22
febbraio 2002 alle ore 21. Ammodernamento della Statale 45:
una strada per la Valtrebbia o contro la Valtrebbia?
Nel corso dell'incontro sono state
illustrate le tre soluzioni progettuali all'esame dell'ANAS per la ripresa
dei lavori a Perino. Comitato di Coordinamento Difesa
Valtrebbia - per informazioni -
fratus.de.balestrini@tin.it
SENATO DELLA REPUBBLICA ITALIANA Interrogazione
Orale ai Ministri dell'Ambiente e tutela
del territorio e dei Beni e attività culturali
- Per sapere, premesso che: - In data 14/4/1997, i Comitati
Difesa Valtrebbia attraverso un esposto-diffida denunciavano alle autorità
competenti che i lavori relativi alle opere di ammodernamento della strada
Statale n.45 di
Valtrebbia venivano effettuate in
contrasto con le prescrizioni del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali,
arrecando un grave danno al fiume Trebbia;
- in data 11/7/1997, in esito all'esposto,
con Decreto del Direttore Generale del Ministero dei
Beni culturali e Ambientali, veniva
disposta la sospensione dei lavori, contestandone la portata
modificativa delle caratteristiche
ambientali dell'area interessata, con conseguenti danni gravi al
patrimonio ambientale
e paesaggistico;
- in data 31/12/1997, con Decreto
della stessa autorità ministeriale, veniva disposta la parziale
revoca del precedente decreto per
il solo completamento del I° lotto, su proposta della
competente Soprintendenza;
- in data 29/6/1998, il progettista
Ing. Salizzoni, per incarico ANAS, presentava una soluzione
realizzativa alternativa e
la inviava alla Soprintendenza, la quale, successivamente, comunicava
il
proprio diniego;
- in data 28/7/1998 l'ANAS trasmetteva
alla Soprintendenza un nuovo progetto, la quale lo
accettava di massima, restando in
attesa di progetto definitivo; - in data 7/2/2000, la Provincia
di Piacenza inviava alla Soprintendenza un' ipotesi di tracciato,
coincidente con quello del primo
progetto ANAS che era stato però valutato negativamente;
- in data 25/7/2000, la Regione Emilia
Romagna, in approvazione del Piano territoriale di
coordinamento della Provincia di
Piacenza, con delibera della Giunta, stabiliva che "l'attuazione dei
progetti di ammodernamento della
SS.45 e di realizzazione della tangenziale di Piacenza dovranno
rapportarsi alle caratteristiche
morfologiche della zona, al fine di non compromettere parti
dell'alveo inciso e del tessuto insediativo
storico";
- in data 14/27/2001, i Comitati
di Difesa Valtrebbia presentavano alla Soprintendenza un proprio
progetto, rispettoso delle suddette
indicazioni regionali, che prevede il raccordo del viadotto già
realizzato con la preesistente sede
stradale, in ossequio al criterio della minima compromissione
possibile del fiume Trebbia;
- in data 20/12/2001, l'ANAS presentava
tre progetti per la prosecuzione della strada, una delle
quali coincidente con quella dei
Comitati di Difesa, una corrispondente alla prosecuzione in alveo
della tratta già realizzata
e la terza di tenore intermedio;
- in data 15/2/2002, l'ANAS presentava
alla Soprintendenza un progetto relativo al tracciato in
alveo che contrastava con le previsioni
della pianificazione già citata e degli indirizzi delle Autorità
che si erano in passato espresse
in merito;
- considerato:
- che dalle notizie di stampa accluse
risulta che un senatore sia formalmente intervenuto nel
procedimento amministrativo in corso
presso il Ministero dei Beni culturali convocando riunioni e
dettando indirizzi senza averne titolo,
e ledendo gravemente l'autonomia gestionale dei competenti
funzionari;
- è noto che il principio
di separazione dei poteri e di autonomia dell'amministrazione dal
Parlamento e dalle forze politiche
è fissato dalla nostra Costituzione e se violato può dare luogo
a
un conflitto di attribuzione davanti
alla Corte Costituzionale;
- alcune affermazioni del senatore
stesso riportate dalla stampa risulterebbero minacciose e
senz'altro offensive nei confronti
del funzionario "recalcitrante" rispetto alle illegittime direttive del
parlamentare; per sapere:
- se i Ministeri competenti possano
intervenire ripristinando la correttezza dell'azione amministrativa in atto, contrastando
anche l'azione invadente e illegittima del succitato senatore;
se non sia necessario e urgente che
tutte le autorità interessate anche attraverso un protocollo
d'intesa, ribadiscano il principio
secondo cui l'opera va proseguita con la minore compromissione
possibile del fiume, ricollegandosi
al tracciato preesistente e avendo cura di demolire le opere già
realizzate abusivamente in alveo
prima del decreto di blocco.
Roma, 7 marzo
2002 Nando Dalla Chiesa, Anna Donati ================================================================ Fiume Ticino
5 Luglio 2002 Molte spiagge del fiume
Ticino (regione Lombardia e Piemonte) sono già ridotte ad un immondezzaio! Bottiglie di vetro e di plastica, sacchetti di plastica, piatti di plastica, cartacce e quant'altro sono in ogni dove. I colpevoli cercateli tra coloro i quali vanno a prendere il sole ed a fare il bagno nelle acque dell' ormai ex- "fiume azzurro" abbandonando poi i rifiuti delle loro merende
e dei loro pic-nic sulle rive e nell'alveo del Ticino.
================================================================ Salviamo il Tagliamento, l'ultimo fiume selvaggio alpino (regione Friuli Venezia Giulia)
Marzo 2003
www.wwf.it/lavoro/petizioni/tagliamento.asp
(paginaweb rimossa) Il Tagliamento, risparmiato da pesanti interventi di regimazione idraulica, è l'ultimo corridoio fluviale delle Alpi che mantiene condizioni prossime alla naturalità. E' un vero e proprio ecosistema d'importanza europea in quanto unico modello di riferimento, per comprendere le dinamiche fluviali naturali. Il mantenimento delle sue condizioni di naturalità è un caposaldo per la Direttiva quadro europea sull'acqua e per il futuro Protocollo Acqua della Convenzione per la protezione delle
Alpi (per la quale la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, CIPRA, ha status
di osservatore ufficiale).
Chiediamo pertanto alla Regione Friuli Venezia Giulia e alla Commissione Europea di:
--Non dar corso agli interventi di regimazione idraulica previsti lungo l'asta fluviale, attraverso la costruzione di opere per il controllo artificiale delle piene, la sottrazione d'acqua, argini e rinforzi e di impedire l'urbanizzazione e lo sviluppo di aree industriali in aree di pertinenza fluviale
--Sviluppare misure sostenibili e innovative per il controllo delle piene lungo il tratto di fiume canalizzato della Bassa friulana senza generare impatti negativi nei tratti a monte.--Sviluppare una strategia di conservazione di lungo termine- ad esempio istituendo una riserva della biosfera - per il Tagliamento che di fatto costituisce l'asse portante di riferimento dell'intera Regione dal punto di vista sia naturale che culturale. ================================================================ Enns Kummerbruecke (Austria/ Österreich)
Ho ricevuto e pubblico il seguente appello inviatomi dall'Austria. Sostenete per favore l'iniziativa Enns Kummerbrueck Ciao canoista italiano!
Sostenete per favore l'iniziativa Enns Kummerbruecke austriaca, prendendo parte alla richiesta di informazioni su Internet a www.kajak.at. Inviate per favore questo appello ai vostri soci, ad altre organizzazioni di canoisti o ad amici del vostro paese.
Questo è l'indirizzo internet per la richiesta di informazioni:
www.kajak.at/index.0.php?chapter=./news/Kummerbruecke.2003.03.eng.php Grazie molto!
Saluti da Peter Feldhammer peter@kajak.at ---
www.kajak.at Che cos'é il Kummerbruecke ....
Il Kummerbruecke si trova ai margini del fiume ENNS che a sua volta é nel cuore del Parco Nazionale die Gesaeuse ed è uno dei giri più attraenti nella parte orientale dell'Austria.In estate viene rilasciata una quantitá di acqua pari a 4-7 metri cubi/sec da una diga elettrica,
questo significa che é troppo poco per praticare lo sport d´acqua viva.
Il Comune Johnsbach nella Stiria ha avviato ora un'iniziativa, l'obiettivo é di fare arrivare una quantitá d´acqua continua sul giro canoistico del Kummerbruecke Enns con circa 15 m3/sec da venerdì a domenica.
www kayak.at promuove questo obbiettivo, una richiesta di informazioni si
trova su Internet ed è stata già avviata nel mese di marzo,A tutti i canoisti di Italia, Germania, Slovenia, Repubblica Ceca e Slovacchia chiediamo un sostegno per questa richiesta. ================================================================ Sabato 27 Settembre 2003 Eco Forum Valtaro "Puliamo il mondo" Su proposta dell'assessorato all'ambiente del Comune di Borgo val di Taro nella persona dell'assessore Renato Molinari quest'anno l'iniziativa è proposta anche alla popolazione dell'alta valle del Taro e in special modo del Capoluogo.
E' purtroppo esperienza di tutti i frequentatori di fiumi e boschi la incivile abitudine di abbandonare rifiuti all'aperto, le bottiglie e i sacchetti di plastica sono diventati i nuovi fiori dei Nostri campi e dei greti dei Nostri fiumi.
Sabato 27 settembre alle ore 9.00 raduno in Piazza Manara a Borgo val di Taro per una mattina di concreto impegno, una mattina insieme in allegria per educarci ed educare a comportamenti più rispettosi dell'ambiente.
Sono stati già individuati dei Siti da ripulire, e armati di guanti e attrezzi si procederà ad una pulizia di strade, greti e prati che questa estate sono stati vittima di abbandoni indiscriminati di rifiuti di ogni genere.
Alla fine dell'iniziativa, assistita dai mezzi del comune, sarà offerto un aperitivo per ringraziare i partecipanti della loro onorevole disponibilità, l'iniziativa avrà termine alle ore 13.00.
Si chiede di fornirsi di guanti e eventualmente attrezzi per procedere alla pulizia dei siti individuati.
Eco Forum Valtaro
Il villaggio ecologico di Granara Ass. Mutuo Soccorso Imbriani - Borgo val di Taro (PR) ================================================================
Per non dimenticare...
Giovedì 9 ottobre 2003, ore 22.39 --
Momento di silenzio: suono della campana
40° Anniversario della Tragedia del Vajont
Vajont è il nome del torrente che scorre nella valle di Erto e Casso per confluire nel Piave, davanti a Longarone e a Castellavazzo, in provincia di Belluno (regione Veneto). La storia di queste comunità venne sconvolta dalla costruzione della diga del Vajont, che determinò la frana del monte Toc nel lago artificiale. La sera del 9 ottobre 1963 si elevò un immane ondata, che seminò ovunque morte e desolazione.
La stima più attendibile è, a tutt'oggi, di 1909 vittime.
Sono stati commessi tre fondamentali errori umani che hanno portato alla strage: l'aver costruito la diga in una valle non idonea sotto il profilo geologico; l'aver innalzato la quota del lago artificiale oltre i margini di sicurezza; il non aver dato l'allarme la sera del 9 ottobre per attivare l'evacuazione in massa delle popolazioni residenti nelle zone a rischio di inondazione.
Fu aperta un'inchiesta giudiziaria. Il processo venne celebrato nelle sue tre fasi dal 25 novembre 1968 al 25 marzo 1971 e si concluse con il riconoscimento di responsabilità penale per la previdibilità di inondazione e di frana e per gli omicidi colposi plurimi.
Ora Longarone ed i paesi colpiti sono stati ricostruiti.
La zona in cui si è verificato l'evento catastrofico continua a parlare alla coscienza di quanti la visitano attraverso la lezione, quanto mai attuale, che da esso si può apprendere.
================================================================ Venerdì 17 Ottobre 2003: incontro a Bedonia in Valtaro (provincia di Parma)
Eco Valtaro Forum invita all'incontro di Venerdi' 17 ottobre alle ore 20.45
presso la Casa del Volontariato di Bedonia.
Il tema sara' la gestione dell'acqua nella Valle, in concomitanza della protesta per la
captazione illegale del torrente Gelana. Non mancate! ================================================================ Dighe sul torrente Lima? (provincia di Pistoia, regione Toscana)
Novembre 2003 Tratto dal quotidiano
LaNazione --
PIPAM Forum Lima e centrali idroelettriche (paginaweb rimossa) Alcuni lettori ci scrivono a proposito della centrale idrolelettrica sul torrente Lima.
Ecco la lettera firmata da Francesco Montiroli. < Venuti a conoscenza dei progetti riguardanti la realizzazione di nuove centrali idroelettriche sul torrente Lima in località Lucchio e Cutigliano (PT) e di documentazione inerente, siamo sconvolti nel dover constatare come tali interventi promettano senza mezzi termini il totale annientamento del torrente e dell'ambiente circostante. Lo promettono in virtù di dichiarazioni fatte dalla stessa ditta appaltatrice in merito al deflusso minimo vitale, così come per le sovradimensionate
condotte forzate realizzate per turbinare portate, che allo stato attuale del torrente non possono che essere considerate impensabili per il corso d'acqua in oggetto. Lo promettono ancora, per le inutili misure di mitigazione d'impatto ambientale che nonostante le devastanti proporzioni degli interventi in alveo, si limiteranno alla realizzazione di percorsi trekking, solarium, scale di risalita per i pesci, là dove di pesci ne resteranno ben pochi in virtù della mancanza d'acqua, dovuta alla captazione delle centrali. Con questo intervento chiediamo dunque alle associazioni ambientaliste e
alle amministrazioni, di opporsi a tali realizzazioni e di valutare semmai l'istituzione di un parco fluviale, in virtù della presenza di un ambiente senza pari nel panorama toscano; ricordiamo infatti che nei torrenti della valle si ritrovano specie ittiche endemiche comprese nell'elenco di cui all'allegato 2 della direttiva europea Habitat 92/44/CEE, quali specie animali d'interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone
speciali di conservazione e per le quali è possibile proporre alla UE progetti del tipo "LIFE-Nature". Invitiamo inoltre a rilevare, come la perdita di tali habitat non potrà mai essere risarcita in alcun modo, dalla produzione infinitesima di energia elettrica. >
Denuncia
contro le nuove centrali idroelettriche sul torrente Lima
(paginaweb rimossa)
Luglio 2004 Ecco il documento
firmato da
wwf, lega ambiente, fipsas, ass. pesca a mosca, uisp/acquaviva.
Con la presente vogliamo rendere noto che le realizzazioni di nuove
centrali idroelettriche sul torrente Lima nella provincia di Pistoia, ad
opera della ditta Italbrevetti con particolare riferimento per la
centrale idroelettrica di Cutigliano e la centrale di Lucchio con
captazione in zona Ponte Sospeso (Comune di S. Marcello Pistoiese),
costituiscano l’atto finale del completo prosciugamento e distruzione
del torrente nella provincia di Pistoia.
Il tutto con scarsi, per non dire nulli, benefici per la comunità
locale!
Per chiarire riportiamo di seguito le nostre motivazioni che portano a
tale evidente conclusione.
La Cronistoria: Fin dalla Conferenza Programmatica della Comunità Montana della Montagna
Pistoiese del febbraio 2002, le associazioni ambientaliste, dei
pescatori e dei canoisti, hanno mostrato un diffuso scetticismo sui
progetti di realizzazione di nuove centrali idroelettriche sul torrente
Lima. I progetti si andavano infatti a frapporre ad altri già presenti
realizzazioni sui generis, che ormai da tempo alterano il corso del
torrente e determinano enormi variazioni di portata durante il solo arco
della giornata, mentre ne lasciano completamente asciutto l’alveo in
altre zone. La Lima uno dei più belli torrenti appenninici riconosciuto sia per il
suo valore biologico che per la bellezza del suo ambiente, risulta in un
susseguirsi di centrali e briglie che ormai lasciano solo intravedere il
meraviglioso torrente di un tempo. La produzione di energia elettrica sfruttando il deflusso dell’acqua ha
radici lontane e sulla Lima ne ha prodotto i risultati che oggi appaiono
sotto gli occhi di tutti.
L’ulteriore sfruttamento del torrente a tal fine appare quindi ora, come
lo spremere della buccia di un limone che non ha più succo da dare. Un’operazione assolutamente insostenibile che dimostra come anche una
fonte rinnovabile di energia, della quale non sia stata valutata
l’effettiva eco/compatibilità, può divenire fonte di ulteriore impatto
ambientale. Purtroppo nonostante le rimostranze del WWF attraverso vari articoli su
più giornali e le campagne promosse dall’Unione Nazionale Pescatori a
Mosca, abbiano tentato di far luce sulla questione, in effetti non hanno
alla fine scaturito alcun risultato se non piccoli fuochi di paglia, che
per così dire (giusto per rimanere in tema), sono serviti solo per
placare ulteriormente le acque! A seguito di una richiesta congiunta WWF - UNPeM Toscana, alla Provincia
di Pistoia per avere notizie sui progetti in essere, delle centrali in
oggetto, ci vengono fatti pervenire alcuni estratti che nonostante
risultassero molto poco esaustivi, già rendevano ben conto della
contraddittorietà di tali realizzazioni con l’effettiva situazione di
portata del torrente, con particolare riferimento a quello che doveva
essere il suo Deflusso Minimo Vitale (DMV) che la società appaltatrice
(Spert-Italbrevetti) aveva fatto calcolare da una ditta committente.
Tali valori che abbiamo provveduto a girare ad ARPAT, determinarono la
perplessità della stessa Agenzia, al confronto con i dati calcolati
secondo la formula fornita dall’Autorità di Bacino competente. Il giorno 18 novembre 2003 è convocata da ENEL la conferenza dal titolo
le “Mille Energie dell’Acqua”, conferenza alla quale partecipano tra gli
altri ARPAT, Autorità di Bacino del Serchio, nonché le associazioni
ambientaliste e di pescatori. Anche in questa circostanza il Dott. Carlo
Chinnes consulente dell’ Autorità di Bacino, Dott. Jacopo Tinti per
Legambiente e Dott. Ugo Ciulli per Unione Nazionali Pescatori a Mosca
(UNPeM), ribadiscano la loro costernazione per le solite centrali, delle
quali sebbene ENEL non ne risulta coinvolta nelle realizzazioni ne
acquisterà l’ energia prodotta, in contraddittorietà con l’attuale
approccio “filo-ambientalista” dell’azienda che per le proprie centrali
idroelettriche è a richiedere la certificazione ambientale EMAS. Alle nuove rimostranze portate da più parti, sia il direttore generale
di ARPAT che l’Autorità di Bacino, promettano la convocazione al più
presto di una tavolarotonda per dibattere la questione con gli organi
interessati….. una tavola rotonda che mai verrà poi convocata. Oggi:
continua lo scempio sul torrente Lima, nonostante ARPAT (dip.to Pistoia
prot. interno N. 5681), abbia indicato la contraddittorietà tra i dati
di DMV calcolati dalla ditta appaltatrice (Italbrevetti) e quelli
calcolati secondo i criteri stabiliti dall’Autorità di Bacino del Fiume
Serchio, competente dunque per il torrente in oggetto. Come è visibile nelle foto allegate, il torrente in zona “La Lima”
presenta in questi giorni nonostante le continue piogge e le nevicate
invernali differentemente dagli altri torrenti appendici, un esigua
portata che evidentemente non potrà sopportare ancora una ulteriore
captazione pari a quella in fase di realizzazione. Si rimane esterrefatti nel verificare le dimensioni delle condotte, che
troveranno sede al di sotto di un alveo già compromesso e che dovranno
permettere di turbinare portate fino a 6 mc/s nel comune di Cutigliano e
fino a 12 mc/s in zona Ponte Sospeso (Comune di S. Marcello Pistoiese),
quando il torrente non ne presenta neppure la decima parte nelle pur
eccezionali condizioni di questo anno, con le montagne in giugno che
risultano ancora parzialmente innevate! Si rimane ancor più sconcertati nel verificare che gli enti proposti al
controllo, se da una parte testimoniano l’inesattezza dei dati di
“Deflusso Minimo Vitale” del torrente, dall’altra non hanno ritenuto
opportuno procedere con una accurata Valutazione di Impatto Ambientale,
al fine di valutare quali ricadute avranno
queste realizzazioni su un torrente la Lima, da anni già maldestramente
sfruttato per la produzione di energia idroelettrica, fino alla sua
completa derivazione in alvei artificiali, quando non in tubazioni
ciclopiche.
Si è impotenti di fronte a questo immobilismo da parte di chi pur
avendone competenza e dovere, non interviene in difesa dell’ambiente e
del territorio, perseverando in un atteggiamento che altro non fa, se
non avvallare tali annunciati scempi!
E’ con sgomento che ci troviamo a sottolineare ancora una volta, che il
torrente Lima è ormai condannato e che il suo sacrificio nonostante ciò
che viene propagandato, non potrà essere di alcun giovamento alla
comunità. ================================================================ Appello per la Val Masino
(prov. Sondrio, regione Lombardia)
-
30 Ottobre 2004
Cari Amici
Di nuovo la Val Masino ha bisogno del nostro aiuto.
Nel maggio scorso abbiamo vinto, battendoci contro una delle massime idiozie di
speculazione ambientale.
Grazie al nostro intervento la bellissima cascata del Ferro non è finita a
scorrere in un tubo.
Oggi veniamo a sapere che la Direzione Generale Territorio e Urbanistica della
Regione Lombardia ha dato parere favorevole alla costruzione di ben 3 centraline
sempre sulla testata della Val Masino: due in Val Porcellizzo ed una nella
Foresta dei Bagni Masino.
Probabilmente in Regione Lombardia non conoscono la foresta dei Bagni, uno dei
biotopi lombardi piu integri e decantati della Lombardia. Probabilmente non
sanno che questa piccola foresta è il centro di 4 laboratori di
monitoraggio ambientale e con la cascata del Porcellizzo è un punto di meta per
decine di migliaia turisti l'anno.
L'ottanta percento di tutte le acque superficiali della Val Masino sono già
state captate dall'Enel; alle quali si sono aggiunte le centrali private della
Valle Spluga, del basso Masino e di Sasso Bisolo. Da questa radicale e selvaggia
rapina si è salvata solo la testata della Val Masino che tra l'altro è zona SIC
(Sito di Interesse Comunitario) e fa parte del nascente Parco del Bernina
Disgrazia.
La Val Masino è una valle povera con mezzi limitati che ha nell'integrità del
territorio l'unica sua risorsa.
Il Sindaco e la nuova Amministrazione Comunale si stanno battendo con eroica
determinazione. Ma c'è un netto squilibrio di forze: siamo alle mazze e lance
contro i carri armati: un poverissimo Comune di montagna contro imponenti studi
di avvocati, di ingegneria, di politici; tutti compatti a spartirsi il business
delle acque. Nel nostro arco abbiamo ancora qualche freccia da scoccare contro
questi
maledetti speculatori, ma nel frattempo è importante far sentire un nostro
appoggio al Sindaco della Val Masino; deve sapere che non è solo e che ci
rappresenta nel salvare una delle piu preziose oasi della nostra regione.
Grazie. Comitato spontaneo per la difesa della Val Masino e della Val di
Mello Questa potrebbe essere una traccia, da compilare ed inviare al comune di
Val Masino; meglio sarebbe inviare testi personali
Email: acvalmasino@provincia.so.it (qui sotto il testo da inviare... seleziona, copia Ctrl+C,
posiziona e incolla Ctrl+V): All'Amministrazione Comunale di Val Masino
Al sig. Sindaco Ezio Palleni,
Il sottoscritto...................
Presa visione della recente autorizzazione rilasciata dalla Direzione
Generale Territorio e Urbanistica della Regione Lombardia alla Società
Energia Ambiente SPA, di captazione del torrente Porcellizzo in Val Masino.
Considerato che il torrente Porcellizzo attraversa una delle regioni di piu
grande interesse ambientale della Lombardia.
Che le sue cascate rappresentano un inscindibile elemento del paesaggio e
un importante richiamo turistico per la Val Masino.
Chiede all'amministrazione di mettere in atto ogni azione di sua competenza
utile ad impedire questo scempio.
Firma......... ================================================================
Il 15 Aprile 2005
alle ore 21.00 si terrà un incontro pubblico con l'Amministrazione
Provinciale piacentina per discutere della briglia dell'Aveto.
L'incontro avrà luogo nella sala del CONI in Via Calciati n. 9 a
Piacenza. Si discuterà della questione per cercare di capire il senso
della briglia e se c'è la possibilità di smantellarne una parte. Questo
significherebbe non scivolo canoe e non risalita dei pesci ma, meglio
ancora, ridare all'Aveto parte del suo letto. Intervenite numerosi!
Per
conferma telefonare a Martino 0523 934 300
================================================================
L'amico austriaco Peter mi
ha inviato la seguente email.
Si tratta di una petizione per salvare il fiume austriaco
Koppentraun. Forza... firmate!
Save the river KOPPENTRAUN
( Austria ) (paginaweb rimossa) Agosto
2005
Please sign the petition at
www.koppentraun.at and forward this message to
your international friends!
The Koppentraun is one of the most beautiful rivers from Europe,
a paradise for fisher, hiker and paddler. Private investors want to
drain the river with a nearly 6 km long 1,8m fat pipeline and a
following
power station. The community of Bad Aussee und many peoples are
against that - why?
This project would destroy a nature- and recreation paradise (UNESCO
World Natural Heritage Site),
and also violate the goals of the EU-Water Framework Directive.
The Koppentraun initiative protests against this planned drainage
and power station and wants the
politicans to protect the river Koppentraun and declare it as a
natural monument.
Help – like many austrian organisations (WWF, Alpenverein,
Naturfreunde, Umweltdachverband,
Fischereiverband, and more) – to protect this nature jewel!
Sign the petition for the river Koppentraun and against destruction
- www.koppentraun.at/petition.php
Simple translation/explantion of the german online petition:
Wohnort=city, Land=country, Wanderer=hiker,
Umweltschuetzer=conservationist.The text means "Dear state governor Waltraud Klasnic! Please help to
save the river Koppentraun ...
Say no to the power station ... Please declare the river Koppentraun
as official natural monument.
On 27. und 28.8.2005 there is a protest event in Bad Aussee with candle
paddling and hiking,
if you have time - please come to the Koppentraun Festival! Infos:
www.koppentraun.at (paginaweb rimossa) Please forward this message to all hikers, fishers, conservationist,
whitewater sportsmen
and other international friends of the river Koppentraun!
==============================================================
SOS ISARCO....
Salviamo l'Isarco ! (paginaweb rimossa)
2006
Martedì 9 Gennaio 2007 alle ore 20 presso
il Teatro comunale di Vipiteno. Un film di Hans Bacher. Eisack/Isarco film, in lingua tedesca.
SOS Isarco é un´iniziativa fondata da parte dei cittadini dell´alta Valle
d´Isarco. Questa iniziativa apolitica viene sostenuta da cittadini che non
intendono più tollerare il deturpamento irreponibile dalla natura e delle sue
risorse da parte dell’uomo lungo l’Isarco.
La qualità della vita in Valle d’Isarco è già fortemente e nagativamente
influenzata dalle infrastrutture di trasporto: oltre alla strada statale ed alla
ferrovia, l’autostrada deturpa pesantemente il paesaggo, è fonte di un
gravissimo inquinamento acustico ed è fra i maggiori responsabili per la pessima
qualità dell’aria nelle città e nei paesi del fondovalle, ove risiede la maggior
parte della popolazione.
Ora, questo pomposo progetto di una centrale idroelettrica vuole distruggere in
maniera massiva una delle ultime risorse naturali dell’Isarco per seguire la
sola logica dello sfruttamento: l’Isarco verrebbe derubato, a partire dalla zona
di Castel Guelfo fino a Fortezza e quindi per un tratto di 14 km, del 70 % delle
sue acque.
Ciò servirebbe a produrre energia elettrica che verrebbe venduta fuori regione,
dato che l’Alto Adige produce già più del doppio dell’energia elettrica di cui
necessita per il proprio fabbisogno.
Il tema riguardante questo tratto di Isarco è solo uno dei tanti progetti per la
produzione di energia elettrica che attualmente sono in prospetto di attuazione.
Nell’ ambito di una politica energetica e al servizio di un non meglio definito
interesse provinciale, cresce in Alto Adige la “febbre energetica”. Un piano
regolatore per lo fruttamento delle risorse idriche è ancora in alto mare, e
prima che esso venga sviluppato si vuole accellerare l’utilizzo di ogni torrente
per produrre energia elettrica.
==============================================================
Si è formato a Piacenza un comitato per la difesa delle valli Aveto e
Trebbia dagli inutili progetti documentati.
Il 5 Novembre 2007 tramite conferenza stampa si comunicherà il nostro netto
rifiuto al progetto. Di seguito, si inizierà una campagna di sensibilizzazione
locale perchè tutti possano comprendere a fondo l'inutilità di queste briglie
sui corsi d'acqua. Si organizzeranno banchetti in città e nei paesi per la
raccolta di firme e la distribuzione di materiale informativo. Sarà presto
attivato anche un sito web dedicato esclusivamente all'argomento.
Puoi aderire semplicemente ponendo la tua firma d'appoggio, oppure aiutando a
promuovere l'iniziativa, o anche versando un contributo sul C/C del comitato.
Martedì 6 Novembre 2007 alle 21.00 alla Biblioteca di Rivergaro si
è tenuto un incontro del Coordinamento.
La canoa in acque ferme in Friuli
Venezia Giulia Spesso capita che alle emozioni
provocate dalla canoa si associ l'impetuosità di un torrente in
piena, tuttavia, si possono riscoprire entusiasmanti sensazioni anche nelle
placide e calme acque di un lago.
Innanzitutto il lago è la
miglior palestra per provare tutte quelle manovre tecniche che in fiume
diventano indispensabili. Permette una certa tranquillità nell'apprendimento
delle tecniche base, ma oltre a queste frasi, citate da qualsiasi manuale
di canoa, possiamo riscoprire, nelle acque ferme,
una certa intimità con l'ambiente
paesaggistico.
Mentre in torrente il paesaggio
circostante viene assorbito in modo rapido a seconda dell'intensità
della corrente, in lago è lo stesso canoista che sancisce, attraverso
il ritmo della pagaiata, la contemplazione dell'ambiente.
Secondo il mio punto di vista i
laghi alpini, come quelli dolomitici e dell'altopiano friulano sono i migliori
esempi di fusione tra acque limpide e pure, la natura incontaminata e lo
spirito curioso del canoista. Ogni lago al suo interno cela un misterioso
segreto dal punto di vista storico o paesaggistico, a questo proposito
si possono citare il lago di Redona e di Selva da cui si origina il Silisia(che
si trovano in prov. di Pordenone a circa 30 Km. dalla splendida cittadina
medioevale di Spilimbergo) dove in periodi
di magra riemergono i resti di alcuni paesini. Per quanto concerne l'aspetto
naturalistico si citano i laghi di Verzegnis, Cavazzo e Fusine (che si
consiglia di visitare solo in periodi estivi causa la temperature proibitive
nel resto dell'anno) in provincia di Udine. Tra tutti i laghi quelli che mi
hanno regalato maggiori soddisfazioni sono quelli di Cjul e di Ragogna.
Quest'ultimo anche se ha ridotte
dimensioni presenta aspetti di notevole interesse a causa della sua particolare
conformazione intermorenica; inoltre si consiglia la visita di S.Daniele
collocato a pochi chilometri.
Penso che i laghi Italiani abbiano
una loro unicità e magia al loro interno tuttavia, hanno bisogno
di continue attenzioni e salvaguardia; difficilmente in zone molto urbanizzate
si trovano bacini di acqua che non abbiano sgradevoli odori.
In conclusione invito tutti gli
amanti della canoa a rivalutare le potenzialità e le bellezze dei
laghi. firmato da Cividino Sirio
e
Sara Buraschi
Archivio speciale fiume
Sesia e Valsesia ( Italy )
Dal 20 Giugno 1999 al 10 Aprile
2000, a cura di Marco S.
Pericolo
dighe in Valsesia! (regione Piemonte)
Come al
solito quando l'ambiente è in pericolo le informazioni non sono
divulgate. Vi aggiorniamo
quindi su alcuni progetti che i soliti noti vogliono realizzare in Valsesia.
E' prevista
la costruzione di tre microcentrali per lo sfruttamento idroelettrico delle acque del
fiume Sesia ed affluenti.
Esse toglieranno
l'acqua ad alcuni dei più bei tratti dei fiumi SESIA e MASTALLONE:
- tratto
classico della gara Alpin Sprint (da Otra a Mollia: verrebbe completamente
tolta l'acqua su questo bellissimo tratto di 1,5 km);
- tratto
da Morca (campeggio Balangera) sino al Baraggiolo (vicino a Varallo);
- tratto
inferiore del fiume Mastallone (ultimi due chilometri).
Il pericolo
è imminente! I lavori cominceranno ad Ottobre 1999.
In occasione
del Kayak Alpin Sprint il comitato organizzatore (Canoa Club Valsesia,
C.C. Somma,
Kayak Team Turbigo e A.S. Monrosa) ha iniziato una raccolta di firme
per protesta
contro queste iniziative e a salvaguardia dell'ambiente fluviale.
Il comitato
organizzatore dell'Alpin Sprint promuoverà una manifestazione di
protesta.
Questo è
quanto riportato su un volantino che ho trovato domenica 20 giugno 1999
a Mollia
in Valsesia
in occasione dello svolgimento della gara di canoa "Kayak Alpin Sprint".
Aggiornamenti
nella prima pagina di questo sito dal mese di Luglio 1999 al mese di Aprile 2000:
- è
stata avviata la costituzione di un Comitato di Salvaguardia dell'ambiente
fluviale della
Valsesia.
Ad esso potranno partecipare tutte le associazioni interessate a difendere
la Valsesia.
- non mi risulta
che si prospetti a breve termine una manifestazione di protesta contro
la
costruzione
di queste microcentrali.
- presso il
"Centro Canoa e Rafting Monrosa" di Balmuccia si raccolgono firme per protesta
contro
la realizzazione di queste microcentrali elettriche.
- nel Comitato
si è parlato di stabilire orari di discesa a partire dal prossimo
anno.
Proposte:
possibilità di navigazione sul fiume Sesia dalle ore 10 alle ore
20
(nel
tratto da Campertogno a Pila la navigazione sarà invece possibile
solo per quattro ore:
dalle ore 12 alle ore 16).
- è
stata fatta la proposta di creare un campo da slalom artificiale sul fiume
Sesia a valle del
ponte
di Scopello.
- si attende il sì della
Comunità Montana a far parte del Comitato di Salvaguardia della
Valsesia.
- per quanto concerne la proposta
di creare un campo da slalom artificiale a valle del ponte
di Scopello, si prevede l'utilizzo
dell'acqua proveniente da un piccolo torrente, affluente di destra del fiume Sesia.
- Il Centro Monrosa Rafting di Balmuccia
a raccolto 2000 firme di protesta. Bravi!!
- Il Comune di Varallo Sesia si
è schierato contro la realizzazione della diga di Morca
ed ha aderito al Comitato
di Salvaguardia della Valsesia.
- La Comunità Montana dovrebbe
aderire entro pochi giorni al Comitato di Salvaguardia.
- MALEDIZIONE !! Il Comune
di Mollia si è dichiarato favorevole alla costruzione
della microcentrale-diga
nei pressi della frazione di Otra-Curgo (questa è la zona
del bellissimo tratto del
Kayak Alpin Sprint).
- Agli abitanti di Otra (frazione
di Mollia) è stato promessa la realizzazione di un ponte
carrabile sul fiume Sesia.
Finalmente su Internet arriva
il sito del Comitato di Salvaguardia della Valsesia:
- Hanno aderito: Scuole di canoa,
Società Valsesiana Pescatori, Comune di Varallo Sesia,
Wild Water 2002, Canoa Club
Valsesia, Comunità Montana, ASCOM (Associazione Commercianti della Valsesia),
Consorzio ValBella. Si attende l'adesione al Comitato da parte del Comune di Scopello.
- Sono state presentate alcune interpellanze
parlamentari contro i progetti delle microcentrali.
- Il progetto della presa d'acqua
"ex New Team", che farà di fatto scomparire il fiume da Morca
in poi, è arrivato
in fase di Concessione edilizia con termine entro il 16 marzo 2000.
- Il Comune di Varallo Sesia, che
fa parte del Comitato, sarà costretto a firmare la Concessione
come atto dovuto a causa
di manovre poco chiare.
- Il Comitato si sta adoperando
affinchè il Ministro Ronchi si assuma la responsabilità di
bloccare
il progetto, in quanto
è l'unica figura istituzionale in grado di farlo.
Domenica 9 aprile raduno a Doccio
e Scopello in Valsesia contro la costruzione delle
dighe di Morca e di Mollia. Non
mancate all'appuntamento per la difesa del Sesia!Ritrovo alle ore 10 presso Doccio
(frazione di Quarona) e alle ore 14 a Scopello.
A Doccio (ore 10) verranno distribuite
le bandiere di protesta del Comitato Sesia.
Verranno anche esposti striscioni
di protesta in tutta la Valsesia.
Interverrà RAI 3 e le televisioni
locali.
================================================================ Località Morca – sbarramento
con presa d’acqua; richiesta la concessione edilizia, il comune
di Varallo Sesia sarà obbligato
a rilasciarla come atto dovuto per legge.
Bagnola – potenziamento della
presa già esistente; installazione di cinque chilometri di
tubazione (sotto il ponte della
Gula) – richiesta la concessione edilizia al comune di Varallo.
Località Mollia e
Rimella
– sbarramenti con presa d’acqua; progetti in fase di attuazione.
Alagna – potenziamento della
presa già esistente; presa d’acqua sul torrente Olen.
Val Vogna – torrente Vogna,
ripristino della vecchia presa; previsti cinque chilometri di
tubazione; progetto in attesa della
documentazione per la successiva richiesta di concessione edilizia.
================================================================
Domenica 9
aprile 2000: tutti in Valsesia! Raduno
in Valsesia (Piemonte)
contro
la costruzione delle dighe di Morca e di Mollia.
Il ritrovo è fissato alle
ore 10 a Doccio (vicino a Quarona), nell'area attrezzata
lungo il fiume Sesia ed anche
alle ore 14 presso il paese di Scopello.
Il raduno prevede un corteo di auto
che sfilerà da Varallo ad Alagna ad andatura lenta.
Le auto dovranno portare sul tetto
almeno due canoe e cartelli con slogan dimostrativi.
Il corteo farà sosta nei
vari comuni per consegnare volantini di protesta ai commercianti
e ai cittadini valsesiani e un appello
agli amministratori locali per la revisione dei progetti.
Per le ore 14 è previsto
un ristoro a Scopello, nell'area parcheggio lungo il fiume Sesia
(località funivie).
E' molto importante essere numerosi
e comunicare, per ragioni organizzative e
di ristoro (polenta per tutti ?),
il numero di partecipanti per ogni gruppo.
Telef.: 0163/52093 - 0348/2252175 - 0347/5872444 - 0347/7246663.
=================================================================
Thank everybody for your support, in
the past and in the present days.
Everybody received an e-mail for
the protest gatherings on 9th of April in Valsesia,
in Varallo (10.00 a.m.) and in Scopello
(2.00 p.m.). It's necessary that the largest
number of people come, especially
from foreign countries, to support the Committee
by their physical presence.
We're at a cross-road in the political
events that will decide the future of Sesia river and valley.
We're between two fires: if a great
mass of people will come, they'll demonstrate how
much people love rivers and cares
about this problems, that are running all over Italy
and Europe; if we'll be a few, we'll
demonstrate the opposite.
We know perfectly that for many
of you coming here means giving up a week-end,
driving a long way and making some
travelling expenses, but we're at the critical
and decisive point: it's absolutely
indispensable you to come, without proxies, non only by e-mail.
The farther you came from, the stronger
your protest message will be, with your presence and your flag.
The Committee --- 9th april gathering
bullettin
- there'll be refreshments during
the gatherings
- during the first gathering (Varallo,
10.00 a.m.), Committee flags will be distributed
- there will be protest maxi-festoons
along the valley main road
- there will be one national and
one local TV
- It's been raining for days and
water level's growing. We'd hope in your help
irrespective of this, but these
gatherings could be an opportunity, on Saturday,
to have a paddling on the Sesia
after such a dry winter. Hoping it won't be the last one.
- All the campings in Valsesia are
open.
================================================================
Domenica
9 aprile 2000, si è svolto in Valsesia un imponente raduno
per salvare il fiume Sesia ed i suoi affluenti da nuove dighe!
Qui di seguito
le mie impressioni ed i miei appunti:
- oltre 200
tra auto e furgoni stracarichi di canoe in sfilata da Quarona ad Alagna.
- centinaia
di bandiere bianche (con le scritte in blu: "il fiume è in pericolo
- Salviamo
il
Sesia") sistemate con i modi più fantasiosi ed impensabili sulle
auto e sui furgoni.
- il raduno-corteo
si è svolto in silenzio per non disturbare.
- varie persone
ai lati delle strade ed alle finestre delle case durante il lunghissimo
corteo
di auto.
- condizioni
meteo in Valsesia:
sabato
8 aprile - calda e bellissima giornata di sole, solo un po' di vento.
Domenica
9 aprile - cielo molto coperto ma niente pioggia, nonostante le previsioni.
- panini,
dolci e bibite per tutti a Doccio (ore 10).
- bella e
utile mostra fotografica nel piazzale-raduno di Doccio (ore 10).
- tutte le
magliette bianche o blu con le stesse frasi delle bandiere sono state vendute
in
pochissimo tempo. Anch'io non sono riuscito ad acquistarne una: le avevano
già
finite!
- maccheroni,
acqua e vino rosso per tutti a Scopello (ore 14).
- foto di
gruppo sulla sponda destra del fiume Sesia a Scopello (ore 16 circa).
- purtroppo,
a causa dello sciopero nazionale dei giornalisti, non hanno potuto
intervenire
al raduno molte televisioni e testate giornalistiche (n.d.r.: maledizione,
ma
proprio in questi giorni dovevano scioperare!?). - presente
comunque una troupe Televisiva che ha fatto riprese.
- distribuiti
tantissimi volantini: "Il Sesia è in pericolo, ......".
- verso le
ore 17 alcuni canoisti del Canoa Club Somma, nonostante la bassa
temperatura,
hanno disceso in canoa il Sesia da Balmuccia a Isola di Vocca. Hanno partecipato
al raduno molti Canoa Club giunti da tutto il centro-nord d'Italia
(Piemonte,
Valle d'Aosta, Lombardia,Trentino Alto Adige, Liguria, Emilia Romagna,...)
Un ringraziamento
particolare ai canoisti arrivati da:
dalla regione
Umbria: i canoisti del Canoa Club Topino di Foligno
dalla Svizzera/Switzerland:
i canoisti del Gruppo Canoisti Ticinesi
dalla Francia/France:
i canoisti "les Casques à boulons" di Briançon.
================================================================
Altri fiumi e torrenti sono minacciati
dall'opera dell'uomo:
Chiusella, Sarca, Vanoi, Aveto,
Trebbia, Peschiera, Corno, Noce, Brenta,
... Rizzanese (Isola
di Corsica - France), Isere (France), ...
Altri sono già stati abbondantemente
massacrati dall'opera dell'uomo:
Anza, Toce, Adda, Brembo, Taro,
Nure, Secchia, Vobbia, Scrivia, Gorzente, ...
================================================================
Forza
gente, salviamo i fiumi !
Marzo
2001 Rinaturalizziamo
i corsi d'acqua. Facciamo rispettare l'ambiente fluviale.
Stop sll'incanalazione forzata dei torrenti tra sponde
di cemento e al
prosciugamento dei fiumi nei mesi estivi. Stop all'inquinamento
dei corsi d'acqua. Pene severissime
per chi getta rifiuti nei fiumi. Vigiliamo gli atti dei politici e dei
dirigenti pubblici.
Fiume SESIA
(regione Piemonte): Qui sotto
è quanto ho pubblicato in prima pagina nel mese di ottobre
e novembre 2000:
Urgentissimo! Per salvare i fiumi Valsesiani
dovete
inviare il seguente messaggio al Senatore
Giovanelli -- f.giovanelli@senato.it
-- senza mettere l'oggetto del messaggio:
Egr. Presidente,
I disastri
in Piemonte e in Valle d'Aosta hanno risparmiato la Valsesia,
grazie alla
naturalità del suo fiume. Il 25 ottobre è stata presentata
alla Commissione
da Lei presieduta un'interrogazione da parte di sette Senatori.
Prima che
i numerosi progetti di cementificazione selvaggia, di imminente
attuazione
in Valsesia, vengano realizzati con conseguenze irreversibili
per l'ecosistema
e la sicurezza idrogeologica, Le chiedo di intervenire
con la massima
urgenza. Distinti saluti
------------ E' importantissimo che tutti mandiate
il messaggio al seguente indirizzo:
f.giovanelli@senato.it
con copia conoscenza al Comitato
comitatosesia@laproxima.it affinchè
si possa quantificare in numero di
messaggi arrivati al Presidente
della Commissione.
Non scrivete
niente come "oggetto" del messaggio. E' facoltà del Presidente
della Commissione, Sen. Giovannelli, mettere all'Ordine
del Giorno il "problema Sesia";
per questo motivo si chiede a tutti di inviare il messaggio
al Presidente e di far circolare
il più possibile questo messaggio,
per esercitare una forte pressione.
Usate la funzione "copia"
(tastoCtrl + tasto C) e "incolla" (tasto Ctrl + tasto V).
Avvisate
il maggior numero possibile di amici, parenti e colleghi.
================================================================
Qui di seguito il testo della seconda
interrogazione parlamentare presentata
in data 25
ottobre 2000 al Ministro dell'Ambiente da sette Senatori e
l'interrogazione regionale del 4
ottobre 2000 in merito alle problematiche
del fiume Sesia. (Comitato
per la tutela del fiume Sesia e dei suoi affluenti)
Roma, 25 ottobre
2000
INTERROGAZIONE URGENTE
A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Al Ministro dell'ambiente - Premesso:
che i recenti disastri verificatisi
in Val d'Aosta, Piemonte, Val d'Ossola,
Emilia Romagna, Lombardia, solo
in piccolissima parte hanno riguardato la
Valsesia, dove non sembrano essersi
realizzati fino ad ora gli illeciti e
gli abusi che hanno favorito le
alluvioni in molte delle località di cui
si è tanto parlato in questi
giorni;
che in data 1° dicembre 1999
fu presentata un'interrogazione (n. 4-17425)
relativa alla possibilità
di serie turbative all'ecosistema fluviale del
Sesia ed alla necessità di
interventi immediati per verificare la situazione
e definire un quadro globale delle
iniziative miranti ad ottenere concessioni
e comunque modifiche del regime
idrico del Sesia; ma essa non ha ancora
ricevuto risposta;
che infine, all'indomani delle recenti
catastrofi, molti hanno parlato
di degrado dei corsi d'acqua, di
piani di bacino inesistenti o disattivati,
di interventi disordinati in alveo
al di fuori di ogni seria programmazione,
rendendo così evidente quanto
tutte queste cause abbiano influenzato il corso
degli eventi e quanto sarebbeopportuno,
anzi necessario, realizzare un
tempestivo piano di interventi,
di verifiche, di controlli, rispondenti
anche a criteri di effettiva programmazione,
in modo da prevenire anziché
essere poi costretti a riparare
i danni;
si interroga l'Onorevole Ministro
per sapere
che cosa sia stato appurato da parte
del Ministero dell'ambiente circa
le situazioni richiamate nella citata
interrogazione;
quali misure si intendano adottare
per evitare che eventuali (ma pressoché
certi) interventi di modifica del
regime idrico e del sistema fluviale
del Sesia possano produrre danni
irreparabili, nel presente ed in futuro;
se non si ritenga di intervenire
con la massima urgenza, in via di
prevenzione, al fine di evitare
che un possibile degrado idrogeologico,
o comunque iniziative inopportune
o dannose realizzate in una zona così
importante sul piano turistico e
ambientale, possano determinare, in caso
di avverse condizioni meteorologiche,
gravi disastri che poi la
collettività locale e nazionale
sarebbe costretta, a posteriori,
a cercare di riparare in termini
economici, restando inalterati
i guasti più gravi, spesso
irreparabili.
Si chiede risposta urgente nella
Commissione competente.
Sen. Vedovato,
Sen. Saracco, Sen. Larizza, Sen. Cortiana,
Sen. Ripamonti,
Sen. Maconi, Sen. Pizzinato
================================================================
Torino, 4 ottobre
2000
Al Presidente del Consiglio Regionale
del Piemonte
Avv. Roberto Cota
INTERROGAZIONE
Oggetto: Bacino del fiume Sesia
Il Sottoscritto Consigliere regionale,
premesso che il bacino del fiume
Sesia, da Varallo ad Alagna, presenta
caratteristiche di rilievo: un'ottima
qualità delle acque (valore fondamentale in proiezione futura
rispetto al problema dell'acqua
potabile), una fauna ittica autoctona
perfettamente conservata
dall'impegno costante della Società
Valsesiana Pescatori Sportivi
ed una navigabilità famosa
in tutto il mondo per gli sport fluviali
(alla Valsesia sono stati assegnati
gli europei del 2001 ed i
mondiali nel 2002 di canoa e kayak);
valutato che tali caratteristiche
del fiume Sesia e dei suoi affluenti,
promuovono uno sviluppo turistico
nel rispetto dell'ambiente attraverso
gli sport fluviali e piscatori,
e tal proposito uno studio commissionato
dalla Comunità Montana della
Valsesia quantifica in ottantamila presenze
annue l'afflusso turistico in Valsesia
per le attività sportive fluviali;
visto che:
a.. in seguito alla privatizzazione
del mercato dell'energia elettrica
sono giunte alla Provincia di Vercelli
da parte di soggetti privati un
elevato numero di richieste, in
merito a concessioni atte allo sfruttamento
idrico per la produzione di energia
elettrica;
b.. il 21 giugno 1999 è stato
costituito il "Comitato per la tutela
del fiume Sesia e dei suoi affluenti",
che, da subito, ha richiesto
"uno studio specifico sull'uso plurimo
delle acque, compatibile con la
necessità di tutela e valorizzazione
ambientale, e compatibile anche con
le esigenze di sviluppo socio economico
legate alle
potenzialità turistiche ed
all'importanza che gli sport fluviali occupano
in questo contesto", richiedendo
inoltre un blocco delle Autorizzazioni
tramite una moratoria e la ufficializzazione
del numero e della
localizzazione dei vari progetti
nella valle; considerato che:
a.. in questi quindici mesi, nonostante
le numerose sollecitazioni, non
sono mai state date risposte concrete
da parte della Provincia al Comitato,
al Ministero dell'Ambiente ed all'Autorità
di Bacino;
b.. autorizzare interventi in alveo
(traverse, prese d'acqua e sponde
artificiali) senza una programmazione
globale, porterebbe a situazioni
di fatto irreversibili, in un contesto
di allarme generale per il dissesto
idrogeologico che coinvolge tutto
il territorio nazionale, come noto dalle
cronache degli ultimi anni ed in
special modo delle ultime settimane
(si segnala a tal proposito la presenza
di due campeggi nelle immediate
vicinanze delle potenziali prese
in progetto); interroga
il Presidente della Giunta regionale
e l'Assessore competente per conoscere:
a.. quali provvedimenti vorranno
intraprendere, stante il perdurare della
situazione, visti il riconoscimento
alla necessità di tale studio e la
situazione del Piano di Assetto
Idrogeologico, che in Valsesia non è ancora
stato definito, per far sì
che la Provincia non continui a rilasciare le
autorizzazioni in seguito alle quali,
per legge, i Comuni si ritrovano
ad essere obbligati a rilasciare
le concessioni edilizie.
Consiglieri:
Giancarlo Tapparo e Wilmer Ronzani
================================================================
Ecco il comunicato
che il Comitato (ottobre 2000)
ha inviato a giornali, radio e televisioni locali.
Lo stesso
comunicato è stato inviato al Ministero dell'Ambiente, all'Autorità
di bacino e al
Magistrato
del Po. Purtroppo la situazione è gravissima, visto che a livello
legislativo
le documentazioni
per Mollia sono tutte a posto e per Morca è solo una questione
di tempo.
Abbiamo incontrato venerdì scorso l'Amministrazione Comunale di
Mollia
dove, al contrario
di Varallo, la maggioranza è a favore del progetto.
Purtroppo
solo un intervento al di fuori della Valsesia può in qualche modo
contrastare
i progetti
in questione; si tratta ovviamente di scelte politiche che non arriveranno
certo
ne dalla Regione
Piemonte, ne tanto meno dalla Provincia di Vercelli.
Tutte le notizie
aggiornate riguardanti i progetti sono stati mandate al Sottosegretario
del Ministero
dell'Ambiente, purtroppo la sensazione è che il Ministero dell'Ambiente
abbia le mani
legate, non avendo a disposizione strumenti legislativi validi per bloccare
i progetti.
Il problema vero sta nel fatto che i due progetti risalgono al 1985 e tutte
le
normative
sucessive non sono retroattive. Tutto questo non vuol dire che sia stata
allentata
l'attenzione, al contrario, il senso di impotenza non fa che aumentare
il livello
di guardia.
Per ultimo si precisa che certe illazioni sul Comitato, lette sul newsgroup
della canoa,
non hanno per nulla diminuito l'impegno di chi dall'aprile '99 continua
a investire
il proprio tempo per cercare di evitare la devastazione del Sesia.
Sicuramente
ci ha fatto difetto l'incapacità di farsi pubblicità ad ogni
azione intrapresa
in questi
quindici mesi e di questo me ne assumo personalmente la responsabilità.
firmato:
Alberto S. del Comitato per la tutela del fiume Sesia e dei suoi affluenti
================================================================
Comunicato stampa del "Comitato per la tutela del fiume Sesia" in
merito alle interrogazioni parlamentari dicembre
2000
Il problema dello sfruttamento delle
risorse idriche valsesiane per la produzione di energia elettrica
e le possibili conseguenze negative
che potrebbero essere causate da interventi di modifica del sistema fluviale non supportati
da uno studio attendibile e da una opportuna programmazione,
sono stati oggetto di discussione
in Parlamento in sede di tredicesima Commissione (Territorio,
Ambiente, Beni ambientali).
Il 21 novembre scorso infatti, il
Dott. Fusillo, Sottosegretario del Ministero dell’Ambiente,
rispondendo ad un’interrogazione
urgente sul problema Sesia presentata il 25 ottobre dai senatori Vedovato, Saracco, Larizza,
Ortiana, Ripamonti, Maconi, Pizzinato e Iuliano, ha
illustrato i risultati dell’indagine
conoscitiva avviata dal Ministero dalla cui analisi si deduce che:
1.Su nove derivazioni già
esistenti e ventiquattro richieste di autorizzazioni (nove delle quali
Progetto Enel 1985) e due delle
quali (Mollia e Morca) già oggetto di concessione, la Regione
Piemonte ha avviato per un solo
progetto (quello sul Torrente Vogna) le procedure previste dalla Legge sulla Valutazione di
Impatto Ambientale.
2.La Provincia di Vercelli
dichiara di essere ancora in attesa da parte della Regione del Piano
di Tutela del Bacino del Sesia 3.L’Autorità di Bacino
del Po afferma di non disporre di elementi sufficienti per giudicare la
questione, non avendo fino ad ora
ricevuto dalla Regione i riscontri richiesti.
4.A tutt’oggi manca uno studio
aggiornato sul Deflusso Minimo Vitale. Qualunque autorizzazione
verrebbe quindi rilasciata sulla
base di parametri ambientali non attendibili.
Come si vede, ci troviamo di fronte
ad un quadro confuso e tutt’altro che confortante, da cui emerge la totale mancanza di coordinamento
tra i vari Enti territoriali competenti e che pone molti dubbi sull’effettiva volontà
di affrontare in modo serio una questione di vitale importanza
per il futuro della Valsesia (volontà
resa più che mai attuale dai recenti eventi calamitosi che
hanno colpito molte regioni italiane).
Siamo fortemente preoccupati per
il silenzio degli Amministratori provinciali e regionali, ai quali
più volte ci siamo rivolti
per chiedere un parere conclusivo ed un intervento fermo nell’interesse
della collettività.
E’ bene ricordare che anche i silenzi,
così come la mancanza di interventi positivi, rischiano di
lasciare spazi che sarebbero prontamente
occupati da soggetti privati i cui comportamenti sono
ispirati all’esclusivo perseguimento dei propri interessi, anche a scapito
di quelli generali.
================================================================
Comunicato del Comitato per la tutela
del fiume Sesia dell'11 gennaio 2001:
In questi giorni abbiamo ricevuto
dei messaggi sul problema Sesia e vorremmo fare alcune
considerazioni, prima di chiedervi
un'intervento personale per esercitare una forte pressione sulla Regione Piemonte:
1.Le e-mail di novembre erano
la punta di un iceberg di un lavoro pensato a lungo termine e sul
quale si sta continuamente lavorando
da due anni.
2.La manifestazione del 9
aprile 2000, con più di 500 persone, è servita a dare appoggio
e
forza al Comune di Varallo (che
si trova, ricordiamolo, nel completo isolamento territoriale)
per continuare ad osteggiare, a
livello legislativo, il progetto di Morca. E’ stata organizzata in un
momento di emergenza, è stato
un successo ma avrebbe potuto anche non esserlo, anzi poteva essere un autogol terribile se pensate che potevano anche esserci
solo 20 macchine. 3.Vorremmo ricordare che
la concessione edilizia è bloccata dal maggio '99, non certo per
un
caso. Il Comitato ha ottenuto una
risposta ufficiale dal Ministero dell'Ambiente, e questo
importante risultato è dato
dal fatto che gli argomenti che sono stati usati in questi quasi due
anni hanno convinto per la seconda
volta sette Senatori a presentare un'interrogazione al
Ministero dell'Ambiente. E la risposta
ufficiale è arrivata, grazie anche alle famose e-mail (circa
seicento); questo ha permesso di
individuare nella Regione Piemonte il vero interlocutore di
tutta la faccenda (che per altro
si permette di non dare risposte chiare neanche al Ministero).
4.Nessuno si è mai
chiesto veramente cosa si pensa sul territorio Valsesiano. Le centraline
idroelettriche sono presentate (da
chi le vuole fare e dai loro amici) come una fonte di
economia, e addirittura venerdì
scorso in Comunità Montana un' Europarlamentare della
Val d'Aosta ha sostenuto questa
tesi: grazie agli sbarramenti ed alle artificializzazioni, in
ottobre, nella loro valle, l'alluvione
è stata contenuta (?!?). Ad ascoltare questa idiozia al tavolo
della Presidenza c’erano una serie
di Assessori Provinciali e Regionali (firmatari delle autorizzazioni) che assentivano e in sala i Sindaci che ascoltavano …ai
Comuni viene offerto qualche milione all'anno per la
concessione e tutti sono contenti. Probabilmente questa
considerazione sembrerà marginale,
ma la Valsesia è "casa" dei Valsesiani, istituzioni e
popolazione. Nel momento in cui i Comuni e la gente locale vogliono le
dighe (o vengono convinti a volerle), che cosa volete
che significhi una bella piazzata, con tanto di telecamere e
giornalisti, davanti alla Sede della
Provincia o della Regione?
5.Le pressioni esercitate
dal Comune di Varallo e dal Comitato sulla Comunità Montana hanno fatto sì che a giorni si
terrà la Consulta dei Sindaci di tutta la Valle sul problema dello sfruttamento idroelettrico del Sesia.
Piccola vittoria direte, ma finalmente verranno prese delle
posizioni precise sul futuro della
Valsesia.
6.Martedì prossimo
in Consiglio Regionale verrà presentata un'interrogazione al Presidente
della Regione e anche questa volta
chiediamo a tutti di ripetere l'exploit di novembre via e-mail in pochi giorni, in modo tele che
la Regione dia finalmente risposte concrete. 7.Per quanto riguarda i media,
l'idea di andare in Regione (evitiamo di pensare di presentarci di
domenica, per favore) è stata
già da tempo presa in considerazione applicando l'equazione
casino=media. "Striscia" e "Le Iene"
continuano a ricevere pressioni dal Comitato e da amici
del Sesia che lavorano da Mediaset
o che hanno vari agganci, ma ancora non abbiamo il fatto;
per i media purtroppo non è
ancora accaduto niente, verrano con le telecamere il giorno in cui
saremo costretti a piantare le tende
sotto il ponte di Morca per bloccare le ruspe (chi? In
quanti? E soprattutto, per quanto
tempo? Riflettiamo su queste domande quando auspichiamo
le manifestazioni.....) Il Comitato e il Comune di
Varallo stanno cercando di non fare mai arrivare quel giorno,
convincendo le Istituzioni locali
che si sta per distruggere un patrimonio ambientale proprietà di
tutti, Valsesiani in testa.
Non devono essere solo pescatori
e canoisti a chiedere la tutela del Sesia, devono esserci anche tutti gli
Amministratori della Valsesia a difendere il fiume, il territorio, il turismo
e l’economia di
tutta la Valle. Se ci fosse anche chi, per il turismo Valsesiano, vorrebbe fare
un canale per le canoe da 26 miliardi, insieme al Presidente della Comunità
Montana, e magari anche Wild Water (organizzatrice degli Europei 2001 e mondiali
2002 di canoa), il Sesia sarebbe veramente salvo. Noi lavoriamo in questo senso. Se
Morca verrà bloccata ancora è perché l’Amministrazione
del
Comune di Varallo crede che questa
sia la via da percorrere in questo momento. Le possibilità di
blocco per via legislativa (l’unica
percorribile a lungo termine) potrebbero esserci grazie alla
collaborazione attiva da oltre un anno con uno studio legale amministrativo di
Torino che comprende come ultima spiaggia anche un eventuale ricorso al T.A.R. Per tutti questi motivi vi chiediamo
di far pervenire una e-mail agli indirizzi qui sotto riportati, per quanto
riguarda il testo scrivete voi personalmente il messaggio che ritenete
più giusto per salvare
il Sesia, naturalmente ricordandovi
di non mettere l'oggetto e se avete voglia mandatene una copia per
conoscenza al Comitato. Abbiamo cinque giorni di tempo. (n.d.r., a partire
dall' 11 gennaio 2001)
================================================================
La lettera di Maurizio B. sul problema delle dighe in Valsesia
marzo 2001 Mi sembra doveroso aggiornare quanti
si sono mobilitati per il Sesia, e lo faccio a titolo personale
e per quanto so. La Regione Piemonte
ha dato risposta alle interpellanze del 5 ottobre 2000
attraverso l'Assessore Cavallera
con un documento di sette pagine che spero si potrà presto inserire nel sito del Comitato,
compatibilmente con gli impegni dei volontari che si occupano di questo. Riassumendo:
- Si elencano, oltre a 9 centraline
idroelettriche esistenti su Sesia e affluenti, altre 14 in progetto delle
quali tre già autorizzate: Morca, Mollia, Egua.- La Regione respinge le accuse
di "inadempienza in merito alla definizione del Piano ... di bacino..."
e dichiara invece di aver recepito le osservazioni e la necessità di operare con
cautela. (Mostrano un'intenzione rassicurante
ma non suggerirei di abbassare la guardia ovviamente!).
- La legge 365/2000 e più
in generale la sfuriata dei fiumi piemontesi dello scorso settembre pare indurranno a qualche ripensamento. Nel
frattempo, su istanza del Comune di Varallo, si è richiesta una verifica
ulteriore dello sbarramento di Morca a seguito delle
evidenti modificazioni dell'alveo rispetto all'epoca del progetto. In pratica il costruttore
dovrà dimostrare di non creare pericoli di esondazioni all'abitato e non sarà facile.- L'assessore fa poi riferimento
alle segnalazioni del Comitato del Sesia e traspare nell'insieme del documento che la mobilitazione dei
canoisti e dei pescatori sia stata utile, tempestiva ed efficace.
Quanto alla diga in val Vogna, mi
risultano delle opposizioni a uno studio di impatto ambientale che è parso ad alcuni un
po' troppo partigiano del committente (destino comune del resto a
questi studi che non capitano a
caso sul tavolo di questo o quel consulente).
Sicuramente si dovrà ripartire
con delle inziative che dovranno essere ben ponderate e adeguate alla strategia condotta sino ad
ora. Se si dovrà passare dalle scartoffie ad altro, niente di male.
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Fiume
Sesia - Attenzione al buco (!) nel tratto da Piode a Scopello
Nel tratto classico del Sesia, con imbarco a Piode, dopo la prima rapida
impegnativa detta del "pollice" c'è un laghetto poi una breve rapidina e al termine di
essa si trova
un maledetto buco-rullo che si è venuto a creare con le
piene dell'autunno 2000. Il buco, molto largo, è preceduto
da pochi metri di corrente piatta ma veloce. La preventiva ispezione
è obbligatoria. Senza sicura comunque non si deve scendere!
La sponda di roccia che si trova
sul lato destro del buco finale consente di effettuare la sicura. L'eventuale trasbordo di questa
rapida non sarà certo un segno di debolezza ma di intelligenza.
Riflettete bene perchè questo
buco-rullo è estremamente pericoloso!
( primavera 2001 )
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Ho ricevuto (10
gennaio 2002) questo messaggio del Comitato
per la tutela del Sesia
Oggetto: Morca
- fiume Sesia - progetto ex new team
Cari amici,
vi comunichiamo
che in Località Morca a Varallo è stato affisso un cartello
di inizio lavori della ditta Valsesia Energia, inerente il progetto di
ristrutturazione di centralina idroelettrica denominato "ex new team".
E' già
stato interpellato il Comune di Varallo, che domattina effettuerà
le verifiche e gli accertamenti.
Per legge,
a seguito del rilascio di concessione edilizia (nel caso di Morca concessa
per atto dovuto dal Comune di Varallo in data 18/01/01, e poi sospesa dall'Autorità
di Bacino del Po) è fatto obbligo alla ditta di iniziare i lavori
entro un anno dalla data della concessione, pena la decadenza della stessa.
Alla luce
di queste considerazioni, supponiamo che il cartello sia stato affisso
per questo motivo. Siamo in attesa di una comunicazione, certa ed ufficiale,
da parte della Ammistrazione del Comune di Varallo.
Sarà
nostra premura informarvi tempestivamente sullo sviluppo della situazione.
Siamo a disposizione
per qualsiasi informazione. La Segreteria del Comitato
indirizzo
email: comitatosesia@laproxima.it ----------
Secondo
messaggio (15 gennaio 2002)
del Comitato per la tutela del Sesia ---- Oggetto: Morca
Cari amici,
il Comune
di Varallo ci ha confermato ufficialmente che le motivazioni per cui è
stato affisso il cartello di inizio lavori in loc. Morca - progetto
"ex new-team" sono quelle che vi scrivevamo nel messaggio precedente
e cioè che per legge, a seguito del rilascio di concessione
edilizia (nel caso di Morca concessa per atto dovuto dal Comune di Varallo
in data 18/01/01, e poi sospesa dall'Autorità di Bacino del Po)
è fatto obbligo alla ditta di iniziare i lavori entro un anno dalla
data della concessione, pena la decadenza della stessa; non essendo sufficiente
il semplice posizionamento di un cartello per dare l'inizio lavori ma è
fatto obbligo alla ditta la costruzione di manufatti di cemento, sono in
via di valutazione eventuali estremi per richiedere la revoca della licenza
edilizia non essendo di fatto ancora cominciati i lavori.
Sarà
premura del Comitato tenervi aggiornati non appena ci saranno novità.
La Segreteria ================================================================
messaggi del
Comitato per la tutela del fiume Sesia e dei suoi affluenti
( 28 maggio 2002 ) --- Corrente postale del Comitato ed iniziative in corso:
E' stato attivato un conto corrente postale perchè tutti possano sostenere il "Comitato per la tutela del fiume Sesia e dei suoi affluenti". E' sufficiente andare in posta e compilare un bollettino bianco con i dati riportati qui di seguito, ricevendo presso l'ufficio postale la ricevuta. I versamenti verranno riportati sul sito internet con nome, iniziale del cognome e città.
Il numero di conto è: 21330139 intestato a: Ferruccio Lazzeri (resp. per il Comitato relazioni con gli Enti Pubblici) Causale: "pro Comitato Sesia". La campagna di finanziamento servirà per: affissione di manifesti in Valsesia in concomitanza con le elezioni Provinciali e i Campionati del Mondo. Volantini da distribuire durante i Campionati del Mondo e durante il raduno del 22 e 23 giugno. Stampa di magliette "salviamo il Sesia" eventuali altre iniziative da intraprendere collegate al programma qui di seguito riportato.
Vi ricordiamo le iniziative in corso:
Operazione Mondiali per il Sesia, 31 maggio - 2 giugno 2002 - No alle dighe.
Raduno 22 e 23 giugno 2002, "Salviamo il Sesia".
Progetto "Amicofiume": Sono stati promossi incontri con le scuole elementari della Valsesia, e tramite un video gli alunni sono stati coinvolti sull'importanza del patrimonio del fiume Sesia. I ragazzi insieme agli insegnanti hanno preparato a loro scelta dei lavori (disegni, poesie, temi etc.) che sono serviti per allestire una mostra che è stata inaugurata domenica 26 maggio alle ore 17.30 presso la Biblioteca di Varallo Sesia. La mostra rimarrà
aperta fino al 2 giugno in concomitanza con i Campionati del Mondo di Canoa e Kayak. I migliori lavori saranno premiati con una escursione delle classi a bordo fiume gestita dagli "Accompagnatori Naturalistici della Valsesia" da tenersi la prima settimana di giugno.
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Nuovo progetto dell'Enel sul Sesia - località Balmuccia (
16 settembre 2002 )
Oggetto: richiesta di moratoria in attesa del compimento dello studio "Attività
conoscitiva finalizzata alla tutela e alla valorizzazione del fiume Sesia"
commissionato da Regione Piemonte e Provincia di Vercelli
Nessuno ci avrebbe potuto credere: è arrivato anche il momento della
presentazione di un nuovo progetto di centrale idroelettrica da parte
dell'ENEL: una diga nel Comune di Balmuccia, 12 km di galleria sotto le
montagne e la centrale produttiva nel Comune di Quarona. In un bacino fluviale
minacciato da captazioni pressoché ovunque questo nuovo progetto completa il
quadro di devastazione programmata del territorio che, a questo punto, risulta
attuata e perseguita da precise scelte politiche.
Una politica per le energie rinnovabili?
La ricerca di fonti energetiche alternative ha come scopo lo sviluppo nel
rispetto dell'ambiente, non della sua distruzione; con i progetti di
sfruttamento idroelettrico presentati sul territorio valsesiano ci si nasconde
dietro alle direttive europee inerenti la ricerca, necessaria ed urgente, di
fonti di energia pulita per sfruttare indiscriminatamente un territorio al puro
fine di lucro imprenditoriale privato.
Per esempio, qualcuno ha mai quantificato in termini economici i vantaggi che i
Valsesiani ricaverebbero dalla realizzazione di ben 24 progetti di derivazione,
informando nel merito e in modo adeguato la popolazione? Quali e quanti posti
di lavoro verrebbero creati?
Il cosiddetto "popolo sovrano" sa benissimo cosa rischia di perdere
definitivamente, ma a tutt'oggi non è ancora stato messo nella condizione di
capire cosa riceverà in cambio. In questa situazione di poca chiarezza risulta
anche comprensibile il fatto che i piccoli Comuni della Valle, allettati
dall'offerta di pochi soldi (parliamo di cifre annue che si aggirano sui venti
milioni delle vecchie lire!) possano essere tentati dallo svendere il proprio
territorio a scapito di qualsiasi discorso di sviluppo organico e complessivo
della Valsesia (ricordiamo a tale proposito che i Comuni dell'Alta Valsesia,
partendo da Quarona sono ben 23 su un territorio che si estende in lunghezza
per circa 40 km. Cosa potrebbe accadere se ognuno di loro dovesse decidere di
prosciugare il proprio tratto di fiume?).
Vogliamo in aggiunta porre, in termini prettamente utilitaristici, alcune
domande sul futuro che ci si propone in seguito all'attuazione dei progetti di
captazione e al conseguente prosciugamento di fatto del fiume:
- Quale sicurezza?
Il contenimento dei rischi idrogeologici è prioritario per una politica
corretta di sviluppo, ed i pericoli che si instaurerebbero in seguito
all'alterazione dell'ambiente fluviale sono documentati e prevedibili per
chiunque. La Valsesia è stata finora preservata dai disastri che hanno colpito
tutte le valli confinanti quali la Valle d'Aosta e le valli dell'Ossolano, dove
da anni è in atto un processo di progressiva cementificazione, intubazione e
canalizzazione di fiumi e torrenti.
- Quale qualità della vita?
Il fiume non ha solo una funzione paesaggistica e ricreativa; quali problemi
verrebbero a crearsi per quanto riguarda l'autodepurazione e lo smaltimento
degli scarichi fognari nei tratti interessati dalle derivazioni? La Valsesia è
priva di impianti di depurazione delle acque e stiamo parlando di 24 progetti
che interessano tratti di lunghezza variabile tra i 2,5 e 5,5 km ciascuno, dove
sono previsti deflussi minimi vitali basati su parametri e dati di portata
delle acque non più attendibili perché vecchi di 20 anni. - Quale sviluppo turistico? L'alta Valsesia è una perla naturalistica, ed il turismo legato ad essa è
sviluppato e fiorente grazie anche agli sforzi e agli ingenti investimenti
degli anni passati in questo settore da parte di privati, di Enti Pubblici e di
finanziamenti della Comunità Europea. Nessuno può nascondersi che il
prosciugamento di fatto del fiume e di alcuni affluenti comporterebbe un
tracollo delle presenze in Valle, relativamente al turismo fluviale e
piscatorio, ma anche a tutto il turismo naturalistico. Chi, per esempio,
frequenta la val Vogna, come reagirà al prosciugamento del torrente Vogna per
5,5 km? Il turismo genera sì ricchezza direttamente agli operatori del settore, ma la
ricaduta economica di questa ricchezza coinvolge l'intera comunità sul
territorio; citiamo, a questo proposito, alcuni degli effetti che la
compromissione del turismo in Valsesia comporterebbe: ad esempio,
l'abbattimento dei numerosi posti di lavoro del settore alberghiero e nella
ristorazione; il settore commerciale, rilanciato anche dalla campagna "io
compro in Valle", che vedrebbe una larga fetta dei consumi sparire; il settore
immobiliare, che conoscerebbe un deciso abbassamento del valore dei fabbricati.
L'oggettività di queste considerazioni è sotto gli occhi di tutti, ma giorno
dopo giorno, e soprattutto dopo la presentazione del nuovo progetto ENEL, ci
sembra che la realtà dell'Amministrazione Pubblica basi le Sue azioni ed i Suoi
programmi su tutt'altre linee-guida.
In particolare, l'impressione è quella di stare assistendo alla realizzazione
di una manovra speculativa, che non tiene conto in primis di qualunque discorso
di salvaguardia del territorio e di tutela ambientale, e che pare tesa ad
escludere dalla possibilità di dibattito tutti quei soggetti pubblici e privati
che in questa Valle, per definizione a vocazione turistica, vivono, operano,
hanno investito le proprie risorse e sono giustamente preoccupati dalle
ricadute negative, dal punto di vista socio-economico, che deriverebbero dalla
probabile devastazione del bacino fluviale Valsesiano.
La continua contraddizione tra proposte ed investimenti nel turismo, nel futuro
sostenibile della Valle e nella tutela ambientale con la programmatica
umiliazione del territorio non è più occultabile né difendibile.
A che cosa è stato destinato il territorio valsesiano?
Sono stati stanziati dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Vercelli 300
milioni di vecchie lire per uno studio sull'"uso plurimo delle acque del bacino
dell'Alta Valsesia", che verrà assegnato nel mese di ottobre 2002.
Che senso ha promuovere e finanziare un siffatto studio e contemporaneamente
rilasciare le concessioni per interventi che porteranno modifiche irreversibili
all'assetto idrogeologico attuale?
Siamo certi che una risposta politica convincente sia la sospensione immediata
di tutti gli iter burocratici dei progetti, delle autorizzazioni e delle
concessioni edilizie in essere sul bacino fluviale dell'Alta Valsesia. Riteniamo altresì che la mancanza dell'applicazione di una moratoria con un
così importante ed auspicato studio in corso sarebbe un'azione tanto
paradossale quanto significativa, purtroppo in una direzione che nessuno di noi
si augura.
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Fiume Sesia, di Marco S.
A valle del ponte per Morca (zona di Balangera) c'è la rapida dove la strada è franata durante la piena di inizio giugno 2002. All'inizio della rapida ci sono sulla destra tre alberi molto alti che hanno resistito alla piena nonostante essi stessi abbiano trattenuto alla loro base altri alberi
sradicati e portati a valle dal fiume. Mentre scendevo in canoa ho notato l'insieme di tronchi accatastati ed ho deciso di provare a toglierne qualcuno. Devo dire che l'impresa si è rivelata più difficile e faticosa del previsto perchè i tronchi erano incastrati alla perfezione. Ne ho tolto qualcuno per cercare di evitare che, durante una prossima piena, il fiume possa abbattere i tre alberi che sono cresciuti
nel bel mezzo dell'alveo. Spero che qualche gruppo numeroso di canoisti decida di fare altrettanto. Non sarebbe comunque una cattiva idea se qualche rafting si fermasse e contribuisse a rimuovere i tronchi rimasti addosso agli alberi (sui gommoni c'è tanta gente e dunque tante braccia.....)!!
La micidiale piena di mercoledì 5 giugno 2002 ha modificato varie rapide del fiume Sesia. Il tratto a monte di Mollia, per sentito dire, ha subito alcune modifiche.
A valle di Piode la rapida che segue quella detta del "pollice" ha un rullo finale estremamente pericoloso e molti la passano tutta a sinistra con "sicura" sulla sponda destra. Trasbordo!!
Il fiume, a monte del piazzale delle Seggiovie per l'Alpe Mera, apporta più acqua nel ramo di destra. Il piazzale purtroppo è stato asfaltato in occasione dei Mondiali di Canoa (nooooooo!) e con il sole il catrame emana un terribile ed insopportabile odore di petrolio. Pensatela come vi pare, ma io preferivo il "vecchio" piazzale di terra e manto erboso!
La rapida del ponte di Scopello porta, dopo un paio di grosse onde-buchi, a sbattere sul masso grigio-scuro posizionato al centro proprio alla fine della rapida stessa. Pericolo!!
La Balmuccia ora non ha più quella specie di isolotto di sassoni che consentiva il trasbordo di gran parte della celebre, lunga e potente rapida. Ora il fiume passa dappertutto da destra a sinistra.
La rapida della Trancia ha un bel buco sul centro-destra (sabato 15 giugno
ho assistito alla scena di uno con l'hydrospeed che è stato trattenuto per lunghi e interminabili secondi. Per fortuna non ha mollato l'hydrospeed e dopo un po' il Sesia l'ha lasciato andare!). Nel finale della Trancia c'è un ritorno sulla sinistra e più in là si sono formate delle onde che un tempo non esistevano. La Trancia viene discesa tutta a destra o al centro
evitando con precisione entrambi i ritorni sopra descritti.
La rapida dell'Igloo è tutta un'altra cosa. Adesso si sviluppa nel ramo di sinistra del fiume con tanto di curva a destra, continua quindi con onde molto divertenti e poi più difficili nel finale. La rapida è facilmente visionabile a piedi lasciando l'auto presso il parcheggio davanti alla Discoteca Igloo.
Nei pressi del campeggio di Balangera il fiume si divide con una rapida più facile a sinistra ed una più impegnativa a destra. Le rapide dopo il ponte di Morca e dopo la Chiesetta di Valmaggia hanno subito sostanziali modifiche. Al Baraggiolo il Sesia ha più acqua nel ramo di destra.
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Valsesia ( provincia di Vercelli, regione Piemonte )
Il comunicato sulla situazione in Valsesia datato
5 Febbraio 2003
COMITATO PER LA TUTELA DEL FIUME SESIA E DEI SUOI AFFLUENTI
a.. Il 16 Gennaio, nella sede della Comunità Montana è stato presentato ai
cittadini, ai Sindaci, ai derivatori, presenti l'Assessore Provinciale alle
risorse idriche e un Funzionario della Regione, lo "Studio sulla fruibilità del
fiume Sesia". La presentazione del lavoro, commissionato dalla Provincia e
dalla Regione, è stata fatta dalle tre società italiane che hanno vinto il
relativo appalto europeo. Si tratta di uno studio sulla compatibilità dell'uso
del fiume per i differenti fini: idroelettrico, sportivo, piscatorio, e
turistico. Consegna prevista: fine Settembre. Anche in base a questo studio
verranno decisi i "Piani di Tutela" della Regione entro il 2003.
b.. Il Comune di MOLLIA ha dato la concessione. Insieme al progetto
esecutivo è stata depositata alla Provincia, dove si attende il parere
definitivo. Il Comitato per la difesa del Sesia chiede alla Provincia e alla
Regione la moratoria (come per tutti gli altri progetti) in attesa dei
risultati dello Studio di Fruibilità, studio già finanziato dalla Regione. c.. L' E.N.E.L. consegnerà a Marzo la sua Valutazione d'Impatto Ambientale
riguardante il suo Mega Progetto BALMUCCIA-QUARONA d.. Sul Sito del Comitato è stata aggiornata la cartina delle derivazioni.
(compresa questa recente richiesta dall'ENEL con la costruzione di una diga
vera e propria, e con rilascio dell'acqua a Quarona !) . e.. Il 2 e il 3 Febbraio il Comitato è stato presente ai Campionati Italiani
di Eskimo a Cernusco sul Naviglio (MI) con una sua postazione, per diffondere
materiale informativo e raccogliere iscrizioni e fondi. QUALI E QUANTI PROGETTI :- 15 Progetti di sbarramenti e di centraline per la produzione di energia
idroelettrica, presentati da Società private, che interessano tratti di fiume
di lunghezza variabile da 2,5 a 5,5 km, di cui:
1 già costruito (3 Km di fiume prosciugato a monte di Alagna)
1 in costruzione (Comune di Rimella)
2 di imminente realizzazione (Comuni di Mollia e di Varallo-loc.Morca) 1 in fase esecutiva, con iter burocratico molto avanzato (Val Vogna)
- Un Mega-Progetto ENEL nel Comune di Balmuccia, che convoglierà le acque del
Sesia e del Sermenza in un tubo lungo 15 km e del diametro di 5 metri, per
arrivare alla centrale prevista a Quarona località Doccio in linea retta
attraverso le montagne, prosciugando di fatto il Sesia per circa 20 km.
A questo si aggiunge il fatto che l'ENEL, con il progetto presentato nel 1985
(non attuato per l'opposizione sul territorio) possiede ancora otto concessioni
distribuite sul bacino dell'Alta Valsesia, la cui destinazione non è ancora chiara.
- Una Serie Infinita di Richieste e di studi di fattibilità per derivazioni e
centraline che vengono sottoposti quotidianamente all'attenzione dei Sindaci
valsesiani (torrente Gronda - Comune di Rassa, torrente Mastallone - Comune di
Cravagliana loc. Voj, torrente Sermenza - Comune di Rima, torrente Egua -Comune di Rimasco, più altre "idee" sul torrente Artogna, nel Comune di Sabbia, etc.).
DANNI E RISCHI IN AGGUATO
CONTRO LA FALSA INFORMAZIONE: I POSTI DI LAVORO NON CI SARANNO.
Tutti questi impianti non produrranno posti di lavoro stabili, dato che gli impianti sono
automatizzati, e avranno effetti devastanti sulla qualità della vita e sulla
già fragile stabilità idrogeologica della Valle, con danni sia immediati che a
lungo termine che l'intera collettività dovrà accollarsi; favoriranno il
parassitismo a scapito di quanti credono nell'integrità dell'ambiente e hanno
avuto, hanno e avranno la volontà di investire le proprie risorse, sul nostro
territorio, con benefici chiari e reali per tutti.
LA SICUREZZA. Il contenimento dei rischi idrogeologici è prioritario per una
politica corretta di sviluppo, ed i pericoli che si instaurerebbero in seguito
all'alterazione dell'ambiente fluviale sono documentati e prevedibili per
chiunque. La Valsesia è stata finora preservata dai disastri che hanno colpito
tutte le valli confinanti quali la Valle d'Aosta e le valli dell'Ossolano, dove
da anni è in atto un processo di progressiva cementificazione, intubazione e
canalizzazione di fiumi e torrenti.Di chi saranno le responsabilità economiche e penali del dissesto idrogeologico?
LA QUALITA' DELLA VITA. Il fiume non ha solo una funzione paesaggistica e
ricreativa; La Valsesia è priva di impianti di depurazione delle acque e adesso
stiamo parlando di progetti dove sono previsti deflussi minimi vitali basati su
parametri e dati di portata delle acque non più attendibili perché vecchi di 20 anni.
Quali problemi verrebbero a crearsi per quanto riguarda l'autodepurazione e lo
smaltimento degli scarichi fognari nei tratti interessati dalle derivazioni? CHI PAGHERA' TUTTO QUESTO ?
LO SVILUPPO TURISTICO. L'alta Valsesia è una perla naturalistica, ed il
turismo legato ad essa è sviluppato e fiorente grazie anche agli sforzi e agli
ingenti investimenti degli anni passati in questo settore da parte di privati,
di Enti Pubblici e di finanziamenti della Comunità Europea. Nessuno può
nascondersi che il prosciugamento di fatto del fiume e di alcuni affluenti
comporterebbe un tracollo delle presenze in Valle, relativamente al turismo
fluviale e piscatorio, ma anche a tutto il turismo naturalistico. Chi, per
esempio, frequenta la Val Vogna, come reagirà al prosciugamento del torrente
Vogna per 5,5 km? Chi spende ferie e denaro in Valsesia verrà ancora per
balneare in un rigagnolo maleodorante?
COSA ABBIAMO E COSA RISCHIAMO DI PERDERE. Il fiume Sesia e i suoi affluenti principali (Otro, Vogna, Artogna, Egua,
Sorba, Sermenza, Mastallone) costituiscono attualmente un ecosistema fluviale
che, nell'ambito del Nord Italia, si caratterizza per un eccezionale livello di
"naturalità". In particolare, il sistema ecofluviale del fiume Sesia, per il
suo caratteristico regime idrico e per l'assenza di insediamenti produttivi
nell'Alta Valle, offre una qualità delle acque decisamente superiore a quella
della maggior parte dei fiumi alpini, e un'elevata biodiversità faunistica,
ospitando la pregiata Trota Marmorata, il Temolo autoctono, la Trota Fario e
l'insieme dei macroinvertebrati fluviali. Inoltre, la Valsesia mantiene ancora una densità abitativa relativamente bassa
con un impatto antropico sull'ambiente corrispondentemente contenuto.
Uno degli elementi di più forte attrazione turistica è l'amplissima offerta di
attività sportive, terrestri e acquatiche, praticabili nella valle; il
trekking, praticato anche nelle numerose valli laterali; l'alpinismo, praticato
prevalentemente sul gruppo del Monte Rosa; lo sci invernale, gli sport d'acqua
viva (rafting, canoa, torrentismo, hydrospeed) e la pesca sportiva, praticati
lungo tutto il fiume Sesia e i suoi affluenti.
La straordinaria ricchezza naturalistica della Valsesia, ed il significativo
potenziale turistico ad esso correlato, sono un valore ed una risorsa che
devono essere preservati e valorizzati.
Una delle battaglie che il Comitato ha portato avanti in questi anni è stata
la richiesta, indirizzata a Regione Piemonte e Provincia di Vercelli, di
promuovere e finanziare uno "Studio sull'uso plurimo delle acque" da utilizzare
come strumento conoscitivo indispensabile per una programmazione seria ed
equilibrata del territorio, e di sospendere, nel frattempo, qualsiasi iter
burocratico di autorizzazione alle richieste depositate in Provincia.
Questo studio è stato finalmente finanziato e la sua consegna è fissata per la fine del 2003.
Contro ogni logica, la Provincia, che è l'unico Ente Pubblico che possa
disporre la moratoria in questione, non sente l'esigenza di fermare i progetti,
che hanno un esteso coinvolgimento territoriale e/o un preoccupante impatto
ambientale, alcuni dei quali già oggi sono in fase di realizzazione.
In questo modo si procede con lo sfruttamento indiscriminato del bacino
dell'Alto Sesia e con la sua programmata devastazione; inoltre lo Studio,
fortemente richiesto dal Comitato, diventa totalmente inutile, se non per fare
da paravento ad interessi poco chiari. E TU CANOISTA, HAI LE IDEE CHIARE ?
QUANDO TI CHIAMEREMO, SARAI PRONTO A VENIRE DARE UNA MANO ... E A DIRE COME LA PENSI TU ?
www.laproxima.it/comitatosesia
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Torino,
25 Febbraio 2003
La Regione Piemonte dispone la "moratoria" sul fiume Sesia
La Giunta regionale, assumendo i poteri del Consiglio, ha approvato la "moratoria" sul fiume Sesia:
da oggi e per i prossimi tre anni nel tratto tra le sorgenti di Alagna e il ponte della frazione
Baraggiolo di Varallo entrano in vigore le misure di salvaguardia annunciate nei giorni scorsi. Vengono così sospesi i lavori relativi a concessioni già autorizzate ma non ancora realizzate, l'avvio
di nuovi procedimenti per derivazioni comprendenti opere fisse in alveo e sulle sponde, le istruttorie
in corso per opere di derivazione idrica, il pagamento di canoni e sovracanoni per le concessioni
già rilasciata ed ora bloccate. Inoltre, la Provincia di Vercelli ed i Comuni di Alagna, Riva Valdobbia, Mollia, Campertogno,
Piode, Pila, Scopello, Scopa, Balmuccia, Vocca e Varallo hanno l'obbligo di non emanare atti in
contrasto con la delibera regionale e di assumere i conseguenti atti inibitori e sanzionatori. A spiegare i motivi che hanno portato la Giunta a questo provvedimento è l'Assessore regionale
all'Ambiente, Ugo Cavallera: "La Valsesia richiama da anni migliaia di turisti interessati, oltre che
alle bellezze naturali, anche alla fruizione ricreativa delle acque, con riferimento soprattutto
all'attività piscatoria e agli sport di acqua viva. Inoltre, l'indubbio valore ambientale e ricreativo di
un corso d'acqua sostanzialmente integro per 32 km consecutivi è suffragato dal fatto che nel 2001e 2002 sono stati organizzati i campionati europei e mondiali di canoa, con significative ricadute
economiche che coinvolgono, oltre agli operatori del settore turistico, l'intera comunità valsesiana". "Regione, Provincia e comunità locali - aggiunge Cavallera - hanno finora investito nella zona
dell'alto Sesia significative risorse finanziarie a sostegno della funzione ricreativa delle acque, con la
costruzione di accessi al fiume per le imbarcazioni, costruzione di aree panoramiche, servizi igienici
e parcheggi. Infine, la Regione, nel Piano di tutela delle acque, è orientata a destinare il tratto in
questione alla pratica degli sport di acqua viva". Attualmente, nella porzione del bacino idrografico dell'alto Sesia a monte dell'abitato di Varallo
sono in esercizio sette derivazioni d'acqua al servizio di altrettanti impianti idroelettrici di potenza
modesta (da 1.785 a 125 kW), ai quali si aggiungono tre piccoli impianti di autoproduzione, ed
esiste una sola derivazione in esercizio. Risultano autorizzate ma non ancora realizzate, in quanto
non sono state costruite le opere idrauliche necessarie per il loro funzionamento, due concessioni di
derivazione per uso idroelettrico. Sono inoltre in corso, presso i competenti Uffici provinciali, le
istruttorie di quattro nuove istanze di concessione di derivazione a uso idroelettrico, tra cui una di
grande derivazione per prelevare dal Sesia a Balmuccia la portata di 32.000 l/sec massimi e
12.200 l/sec medi per produrre la potenza nominale media di 17.465 kW.
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Comunicato del Comitato Sesia, datato
28 Febbraio 2003
E’ ufficiale: Sesia salvo per tre anni!
La Regione Piemonte ha pubblicato sul suo sito la notizia dell’approvazione della moratoria
richiesta dal Comitato. Grazie a chi ha sostenuto la nostra azione: con messaggi, sottoscrivendo la tessera annuale del
comitato, partecipando di persona alle manifestazioni.
Grazie anche ai giornali e ai siti di canoa, a Rivernews che ha fornito le bandiere quest’estate.Questo risultato è il frutto anche della volontà e dell’impegno di tutti voi. L’interesse e il sostegno dimostrati da tante persone e tanti (sempre di più) enti e associazioni, la
combattività di chi ha lottato per tre anni (un grazie anche ai pescatori!), hanno permesso questo
risultato. E’ molto, ma per la precisione sappiate che la moratoria non vale per gli affluenti! Eh, già. Non
siamo in una favola o in un film. Questa è la realtà, ragazzi! E altri successi andranno strappati, uno
per uno, con metodo e pazienza. Quindi, confortati da un grande successo, consideriamo
l’impegno per l’acqua della Valsesia non esaurito. Ma speriamo che la strada già aperta renda più agevole il cammino per tutti i Valsesiani che
decideranno di tenersi la loro acqua invece che cederla agli speculatori.
A questo proposito c’è già un debutto promettente: i Comuni di Alagna e Riva Valdobbia, tenendo
(per la prima volta!) una seduta unica e comune dei due Consigli Comunali, hanno deciso
all’unanimità di chiedere alla Regione Piemonte l’estensione della moratoria agli affluenti.
La riunione dei Consigli congiunti si è svolta a Riva Valdobbia domenica 23 Febbraio. Erano
presenti: Comunità Montana, Società Valsesiana Pescatori Sportivi, Comitato Sesia, Consorzio
della Val d’Otro, i derivatori interessati ai progetti riguardanti la Val d’Otro e la Val Vogna. Ultimo minuto: sul numero di Airone di Giugno ci sarà un articolo sul Sesia e i suoi affluenti.
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Comunicato del Comitato Sesia, datato
Maggio 2003
Dopo il voto della Giunta, è arrivato a metà Aprile quello definitivo dell’Assemblea Regionale Piemontese. E’ passata la moratoria per il Sesia, oltre ad un Ordine del Giorno presentato dall’Opposizione nel quale si invita la Giunta ad impegnarsi ad estendere anche agli affluenti la moratoria.- Il Consorzio d’Otro ha venduto i terreni agli interessati al relativo progetto, che quindi va avanti.
- Recentemente è stato presentato in Provincia a Vercelli, un progetto di raddoppio nel territorio comunale di Cravagliana della già esistente centrale della Bagnola alimentata da un affluente del Mastallone, con nuova derivazione sul Mastallone stesso della lunghezza di alcuni km..Il Consiglio Comunale ha già espresso un parere negativo al progetto. Il Comitato chiederà di ribadirlo alla prossima Conferenza dei Servizi (momento d’incontro di tutti i soggetti interessati: Provincia, Magistrato del Po, Comunità Montana, ecc.), il 21Maggio.- Sul mensile "Airone" di Maggio è stato pubblicato l’articolo sul Sesia (il Comitato ha dedicato una giornata a giornalisti e fotografo per accompagnarli nei luoghi interessati ai progetti). L'articolo lo trovate alle pagine 41 e 42. (n.d.r.: andate all'edicola e comprate "Airone"!!)
- La sera di sabato 24 Maggio, in occasione delle gare (24 e 25 Maggio) del Campionato Italiano di Rafting 2003, si terrà a Scopello l’annunciata Festa del Sesia. Sarà sul piazzale delle Seggiovie, con grigliata alle 20 e concerto alle 22,30. Per la grigliata, che si terrà al tendone della Pro Loco, prenotare allo 0163-71118.
Alla mattina, durante le prove, in uno dei gazebo presenti sul piazzale del “Bar Capriccio”, sempre a Scopello sarà attivo un centro informazioni e iscrizioni del Comitato. Lo stesso che sarà presente poi la sera stessa alla Festa, e il giorno dopo, domenica 25, durante le gare e le premiazioni relative alla prova di Campionato Italiano Rafting sul Piazzale delle Seggiovie.
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Ho ricevuto una email in merito alla
Valsesia -- Settembre 2004 La pubblico omettendo volutamente il nome e l'indirizzo di posta elettronica di
chi l'ha scritta. "Caro Marco, non sono un'appassionata di
canoa ma amo moltissimo il Sesia e la Valsesia. Volevo focalizzare la tua attenzione
sugli scempi che il comune di Mollia sta
effettuando, primo fra tutti la creazione di deturpanti quanto presumo inutili margini di
pietra in localita' Casacce. Mi sento indignata e impotente di fronte alla distruzione di un paesaggio che
fino all'anno scorso era selvaggio e stupendo. Purtroppo temo che non si possa piu' far nulla e temo che neanche una piena di
quelle con i fiocchi possa mai cancellare tale obbrobrio! Quello che mi chiedo
e' a chi giova tutto cio'. Cordiali saluti."
Comunicazione del Comitato per la tutela del fiume Sesia e dei suoi
affluenti Avete letto bene! Dopo la Moratoria, e lo Studio sull’Uso Plurimo delle Acque, finalmente il
20/09/2004 è stato approvato dalla Regione Piemonte, il “Piano di Tutela
delle Acque”:
www.regione.piemonte.it/acqua/index.htm. Il Piano, per quanto riguarda il territorio Valsesiano, pone limiti ben
precisi alle derivazioni (anche se purtroppo non in tutti i casi),
stabilisce destinazioni d’uso e definisce le linee guida per il futuro dei
corsi d’acqua, facendo proprie le direttive CE per quanto riguarda la loro
rinaturalizzazione. Sul Sesia da Alagna a Varallo non si faranno né nuove derivazioni ne’ dighe,
e così per tutti gli affluenti, tranne, purtroppo, tre (ma vedremo dopo nel
dettaglio). Quindi l’acqua continuerà a scorrere anche nell’Egua, nel
Sermenza, nel Sorba, nell’Artogna etc.! Non solo, è stata anche messa in
evidenza la naturale vocazione e destinazione del comprensorio per gli sport
fluviali, ed è stata citata una parola, rinaturalizzazione, che darà modo,
speriamo, di affrontare anche il problema dei disalvei e delle sponde
artificiali.Queste notizie sono qualcosa per cui anni fa in molti avrebbero
messo la firma…....e per fortuna in molti l’abbiamo fatto! Un grazie dal Comitato alle tante persone che
hanno contribuito al raggiungimento di questo definitivo successo: chi con
anni d’impegno appassionato, chi con le firme, chi con un contributo
economico, chi con
la presenza fisica in momenti cruciali.
Anche il dibattito a livello nazionale e internazionale tramite la stampa e
Internet, la continua sorveglianza e i relativi aggiornamenti degli utenti
dei fiumi alla comunità, hanno contribuito alla causa, dimostrando un
interesse esteso e quindi meritevole di attenzione da parte dei Legislatori. E veniamo ai tre affluenti non compresi nel
provvedimento.
Il Piano di Tutela delle Acque non prevede infatti la salvaguardia del
Mastallone, anzi stabilisce la sua destinazione ad uso idropotabile (c’è un
progetto “delirante” di invaso da 35.000.000 mq.); nel mese di maggio il
Comitato aveva denunciato con un comunicato stampa, la follia di un progetto
di questo tipo e comunque gli Enti Locali (Sindaci e Comunità Montana) hanno
preso una posizione assolutamente contraria. Purtroppo questi sono giochi
politici per cui è probabile che tutto ciò accada per poter presentare un
progetto di invaso alternativo ad uno già presentato in Valsessera, e fra i
due quello di più probabile realizzazione
dovrebbe essere il secondo; ma intanto non ci sono tutele sul Mastallone. Il Vogna e l’ Otro invece, essendo stati
destinati da anni dai Comuni di Alagna e Riva Valdobbia alla produzione di
energia idroelettrica ed essendo già stati approvati i progetti con il
rilascio della concessione, non rientrano nella nuova normativa, anche se
non è per ora stato costruito ancora niente!L’importante è non abbassare la guardia, visto che siamo in Italia dove vige
il concetto: “fatta la legge trovato l’inganno”. In sostanza attualmente
siamo di fronte a questa situazione: la Regione Piemonte approva il “Piano”
preparato dall’Assessorato alle risorse idriche, ponendo limiti ben precisi
e puntando alla rinaturalizzazione dei corsi d’acqua, mentre l’ufficio
accanto, Assessorato Opere Pubbliche, interviene con sponde artificiali e
lavori in alveo come a Mollia; le incoerenze e le contraddizioni continuano
a fioccare, come vedete, ma non è una novità. Il Comitato è comunque già al lavoro per
proseguire l’opera sul fronte dei disalvei e delle canalizzazioni selvagge
dei greti (business dell’immediato futuro), e confida nella continuità del
sostegno fin qui dimostrato.
Il caso Mollia: la relazione geologica di Andrea Bavestrelli (grazie ancora
ad Andrea per la disponibilità), unita ad una relazione del Comitato con
allegate una serie di fotografie che hanno monitorato passo per passo i
lavori effettuati, è stata spedita ad un consigliere della Regione Piemonte
(che già in passato ci aveva aiutato)Lo scopo è di arrivare a presentare
un’interrogazione in Consiglio Regionale destinata all’Assessorato Opere
Pubbliche (Ente competente); speriamo con questa azione di creare un
precedente che possa permetterci di avere gli strumenti necessari per
fermare questa tipologia di interventi che già si profilano all’orizzonte
(Piode, Scopello, Vocca e Baraggiolo etc.). L’importante è andare avanti e
crederci!
homepage:
www.fiumi.altervista.org
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